CATANZARO «Il nodo centrale da sciogliere per la Calabria (così come per le altre regioni) continua ad essere la rilevante evasione fiscale da parte dei contribuenti, che è ulteriormente aumentata con la crisi economica scatenata dapprima dalla pandemia e poi dai conflitti europei e mediorientali e dalla conseguente crisi energetica». Tra le criticità che la Regione Calabria deve affrontare per allestire le politiche di bilancio è particolarmente significativo l’impatto dell’evasione fiscale, con entrate tributarie sempre molto altalenanti. Come si evidenzia nei documenti dell’ultimo bilancio approvato nei giorni scorsi, in particolare nel Defr, «l’azione dell’amministrazione nel breve-medio periodo si è focalizzata sul fatto che la riscossione dei tributi, specialmente in periodo di crisi, deve essere più vicina al territorio ed alle sue problematiche per poter distinguere i soggetti che volutamente evadono da quelli che sono invece in situazione di effettiva difficoltà. La tax compliance, cioè l’adempimento spontaneo agli obblighi tributari da parte del contribuente, rappresenta – scrive la Giunta regionale – la mission tributaria principale dell’amministrazione. Malgrado ciò, l’azione di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale selettiva ed efficace posta in essere negli ultimi anni e la sempre maggiore qualità dei servizi d’informazione e assistenza offerta ai contribuenti non hanno potuto, se non in minima parte, arginare l’effetto dirompente della crisi economica e soprattutto la propensione all’evasione, alimentata anche dall’attesa di una sanatoria ormai ricorrente, e il malcostume diffuso legato alla presenza di sommerso economico».
Nel Defr si sottolinea che «le entrate da gettito spontaneo della tassa automobilistica, ad esempio, presentano nell’ultimo quinquennio un andamento alquanto altalenante… Il mancato pagamento della tassa automobilistica genera, in media, l’invio di 250.000 accertamenti per ogni anno tributario per un valore approssimato del 33% del dovuto totale (che è pari a 180 milioni di euro). Se si considera, poi, la successiva riscossione coattiva realizzata in seguito all’emissione di accertamenti (riscossione media al 15%) e di cartelle esattoriali (riscossione media al 19% delle somme iscritte a ruolo), permane comunque una sacca di evasione non recuperata, malgrado tutte le procedure azionate, pari a circa il 22% del dovuto totale. Proprio al fine di migliorare la riscossione, si è intervenuti sui processi di contrasto all’evasione fiscale con la legge regionale 27 dicembre 2023, 56 (legge di stabilità 2024). Inoltre è stata ulteriormente implementate una convenzione con l’Agenzia delle entrate. Il livello dell’evasione – spiega poi la Giunta regionale – invece «è meno preoccupante per i tributi diversi dalla tassa automobilistica (tassa sulle concessioni regionali, tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, addizionale regionale all’imposta di consumo sul gas naturale, imposta regionale sulla benzina per autotrazione), perché i soggetti passivi, di numero fortemente inferiore rispetto alla tassa automobilistica e costituiti per lo più da persone giuridiche, risultano proprio in virtù di tali due aspetti, maggiormente aderenti agli obblighi tributari e in ogni caso più facilmente controllabili. Anche per il contrasto all’evasione di tali tributi regionali differenti dalla tassa automobilistica, sono state avviate le campagne di riscossione coattiva, ed in particolare per le Tasse di concessione regionale, è intervenuta, così come per la Tassa automobilistica, la legge regionale 56/2023 a rendere possibile l’iscrizione diretta a ruolo di riscossione coattiva (nel 2024 annualità tributarie 2019-2020 per un importo complessivo pari a euro 4.504.311,44)». (c. a.)
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