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Dalle riforme al lavoro, la sanità e il futuro. Il bilancio del presidente Occhiuto: «Nel 2025 lavoreremo sulle opportunità»

Intervista di Riccardo Giacoia al governatore. «In 3 anni fatte più cose che negli ultimi 30». «Il nuovo anno sia più sereno per me e i calabresi»

Pubblicato il: 29/12/2024 – 14:26
Dalle riforme al lavoro, la sanità e il futuro. Il bilancio del presidente Occhiuto: «Nel 2025 lavoreremo sulle opportunità»

COSENZA «Sto bene, ogni giorno meglio. È più faticoso di quanto pensassi perché avverto forte la stanchezza, soprattutto quando parlo, ma sono cose normali dopo pochi giorni da un intervento al cuore. Però ogni giorno sto meglio e sono felice». Esordisce così Roberto Occhiuto, il presidente della Regione Calabria, nel corso dell’intervista rilasciata a Riccardo Giacoia, caporedattore della TGR Calabria. A pochi giorni dall’intervento al cuore e alle soglie del nuovo anno, il governatore ha affrontato diversi punti, analizzando l’anno appena trascorso, e scorgendo anche gli obiettivi da raggiungere nel 2025.

Un presidente affaticato in questa fase post-operatoria, ma comunque presente. Prima a Roma, poi in Giunta.

«Venerdì sono stato in Cittadella, ma solo 4-5 ore, poi la stanchezza mi ha sopraffatto. I miei medici forse sono arrabbiati, però ci sono alcune cose importanti che meritano qualche sacrificio», ha spiegato Occhiuto. «Quando facevo riabilitazione qui a Cosenza – ha detto – ricordo di aver fatto una call per la vertenza Abramo che riguardava mille famiglie che rischiavano di perdere il posto di lavoro, con l’amministratore delegato di Tim e con il Poligrafico dello Stato, lì in poltrona con la vestaglia e il pigiama, mentre facevo riabilitazione della clinica. Questi mi hanno detto che prevedevano di assumere i lavoratori entro fine gennaio ma io ho detto “no, non è così, allora lunedì verrò io a Roma”. Sono andato a Roma, ho preparato il tavolo, e siamo riusciti a fare in modo che anche questi lavoratori potessero passare un Natale sereno. Ecco, questo è un sacrificio che probabilmente merita qualche rimprovero da parte dei medici, ma sono contento di averlo fatto perché dà senso anche alla mia attività, affrontare e risolvere problemi di questo tipo».

Per una vertenza risolta, forse la più importante in Calabria, ci sono altre criticità ancora da risolvere.

«Ci vorrebbe la bacchetta magica e io non ce l’ho. Sono comunque molto soddisfatto del fatto che, in questi tre anni, sono state fatte molte più cose che negli ultimi trenta. Non è facile governare una regione così complicata come la Calabria, ma abbiamo fatto riforme delle quali i calabresi vedranno i risultati già nei prossimi mesi: penso per esempio a quella dei consorzi di bonifica che prima erano dei baracconi clientelari mentre oggi invece si occupano davvero di bonificare un territorio particolarmente esposto a fenomeni avversi derivanti dai cambiamenti climatici». «Penso – ha ricordato ancora Occhiuto – alla riforma e alla governance di alcuni settori della vita regionale come gli aeroporti: ora la Regione è proprietaria della società e gli aeroporti calabresi sono quelli che crescono di più in Europa. Sono molto soddisfatto di questo perché fare arrivare turisti in Calabria significa valorizzare una regione che è sempre stata percepita in Italia come senza futuro». «Credo che questa regione abbia grandi potenzialità. Quello che abbiamo fatto è molto poco rispetto a quello che ancora bisogna fare, tante altre cose le faremo nel 2025 e nel 2026 e poi se i calabresi vorranno, e se la salute mi assisterà, anche dopo il 2026 perché ho già deciso di ricandidarmi».

Oltre le vertenze, c’è poi il tema della sanità particolarmente importante per un regione come la Calabria ancora commissariata.

«Sulla sanità – ha spiegato Occhiuto a Giacoia – il mio obiettivo è quello di uscire dal commissariamento già dall’anno prossimo per poter lavorare con determinazione, senza i legacci che ho oggi, con due ministeri che limitano l’azione di governo regionale. Ma in generale la sanità è più complessa perché è stata distrutta prima dalla politica – sia centrodestra che centrosinistra – che ha generato il commissariamento e poi dagli stessi commissari perché c’è stato un pregiudizio odioso da parte della comunità nazionale che ha ritenuto che la Calabria fosse una regione perduta, per cui i commissari dovevano essere per forza comandanti dei Carabinieri o della Guardia di Finanza. Poi hanno mandato qualcuno che diceva addirittura di essere stato drogato prima dell’intervista, che si era preso il Covid, cioè li hanno mandati lì allo sbaraglio e in questi anni si sono consolidati dei grumi di potere, amministrativo e professionale, nelle aziende sanitarie, per cui ciascuno è stato indotto ad inseguire più il personale che ciò che era necessario fare». Secondo il governatore però «anche lì ci saranno risultati importanti nei prossimi mesi. Intanto abbiamo riavviato i grandi ospedali, c’erano progetti come quello della Sibaritide di vent’anni fa rimasto sulla carta mentre sarà concluso entro pochi mesi. Per l’ospedale di Vibo hanno fatto la posa della prima pietra 25 volte e i lavori sono iniziati davvero soltanto in questi anni e stanno procedendo. C’è da accelerare sull’ospedale della Piana di Giulia Tauro, sull’ospedale di Cosenza ci sarà una importante accelerazione nei prossimi mesi, poi abbiamo istituito la facoltà di Medicina a Cosenza che sta attirando professionalità importantissime da tutta Italia e tutta Europa». E ancora: «Abbiamo fatto il più grande policlinico universitario a Catanzaro, 855 posti, incorporando l’azienda Pugliese-Ciaccio e il Mater Domini, anche questa era una cosa di cui si è parlato per vent’anni e nessuno l’aveva fatta. Ci saranno grandi novità sulle liste di attesa nei prossimi mesi, mentre sui pronto soccorso è già partita a Reggio Calabria e partirà nelle prossime settimane anche negli altri presidi, un’attività svolta dagli infermieri che informeranno puntualmente i parenti di quello che avviene ai loro figli e ai loro cari all’interno del pronto soccorso. Oggi succede che il parente che è all’esterno non sappia nemmeno quello che sta accadendo. Credo che ci saranno buone novità anche per la sanità nel corso del 2025, ho chiuso i bilanci delle aziende mentre in Calabria si diceva che la sanità avesse una contabilità orale, invece abbiamo accertato il debito, ne abbiamo pagato più della metà, e questa è una precondizione che ci consentirà di uscire dal commissariamento».

Durante le festività torna sempre d’attualità il tema delle partenze dalla nostra regione dei “fuori sede”, con la speranza che, prima o poi, facciano ritorno.

Secondo il presidente Roberto Occhiuto «intanto bisogna dire che è una regione bellissima, che ha mille opportunità di futuro, perché se persino i calabresi, a volte se persino i genitori di questi giovani, dicono ai loro figli che la Calabria è senza futuro, è normale che i giovani vadano via». «Ho voluto che si facesse la facoltà di medicina a Cosenza, poi a Crotone, probabilmente ci sarà una facoltà di medicina anche a Reggio Calabria nei prossimi mesi – ha sottolineato il governatore – non solo perché è importante per l’assistenza sanitaria, ma perché spesso chi va via dalla Calabria per studiare non ritorna più, anzi, va via già con l’idea che non ritornerà. Quindi aumentare l’offerta formativa significa dare la possibilità ai calabresi di studiare in Calabria, di potersi specializzare magari fuori, ma di proseguire gli studi universitari qui con l’intenzione di lavorare per la loro regione. Poi però bisogna convincere i calabresi stessi, oltre che la comunità nazionale, che questa regione ha mille potenzialità per svilupparsi: ha mare, montagne bellissime, cultura, ha un ecosistema dei saperi che si sta sviluppando all’interno delle università calabresi straordinarie ma se poi siamo noi stessi a parlare solo dei problemi e non del futuro possibile di questa regione, perché dovrebbero rimanere I giovani?». Per il presidente della Regione dunque «dobbiamo costruire opportunità, ci saranno nel 2025 credo, anche delle bellissime novità sul piano dell’attrazione degli investimenti. Sto lavorando con i miei collaboratori nell’interlocuzione con grandi gruppi nazionali e multinazionali per far insediare investimenti in Calabria, capaci di generare sviluppo e lavoro. Bisogna lavorare sulle opportunità ma fare anche un racconto pieno di speranza di questa regione che, nel corso degli anni, è stata governata da chi parlava soltanto dei problemi dei quali però, a giudicare da come mi hanno lasciato questa regione, non se ne sono occupati affatto».  

Altra grande occasione per la Calabria è il Capodanno Rai che fa il bis a Reggio Calabria, dopo l’evento dello scorso anno a Crotone.

«Fare entrare la Calabria nella casa di milioni di italiani, come dice la RAI – ha sottolineato Occhiuto – è una grande opportunità per una regione che è sempre stata conosciuta per i problemi, come il luogo dove non funzionava nulla. C’è un presidente della Regione che ne ha coscienza, che cerca di affrontare i problemi ma è solo una parte dell’accordo che abbiamo fatto con la RAI che prevede, inoltre, 50 spazi nel palinsesto per raccontare le bellezze della Calabria. Ho preteso che non ci fossero politici ma che parlassero delle nostre montagne, della nostra cultura, del nostro mare, della nostra agricoltura, del nostro artigianato produttivo e abbiamo fatto più di 100 milioni di telespettatori, cento milioni di volte la Calabria, con le sue bellezze naturali e culturali, è entrata nelle casse degli italiani e si è mostrata per quello che è».

Infine, gli auguri e le prospettive per il nuovo anno.

«A me stesso auguro che sia un po’ più sereno perché ho cominciato il 2024 con un incidente pauroso in autostrada e lì ho rischiato la vita, l’ho finito con un intervento al cuore. Il 2025 vorrei che fosse un po’ più sereno per me e per tutti i calabresi, perché vorrei che avere nel nuovo anno tutto quello che desiderano, che il loro cuore gli chiede e vorrei che il Presidente della Regione potesse essere uno strumento per costruire le condizioni affinché i calabresi e i figli dei calabresi possano innamorarsi di nuovo di questa bellissima regione e possano trovare quelle opportunità che nel corso dei decenni passati non hanno avuto». «Auguri a tutti i calabresi, io ce la metterò tutta per cercare di renderli orgogliosi, non tanto del Presidente ma della Calabria, perché anche i calabresi a volte non hanno avuto amore e orgoglio sufficiente per questa bellissima regione».  (redazione@corrierecal.it)

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