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la svolta

“Ricostruiti” i bilanci ante 2022: l’Asp di Reggio Calabria ora non è più “canaglia”

Varati i documenti dal 2013 al 2021, l’azienda reggina si mette alle spalle l’immagine di “buco nero” della sanità non solo calabrese

Pubblicato il: 02/01/2025 – 14:03
“Ricostruiti” i bilanci ante 2022: l’Asp di Reggio Calabria ora non è più “canaglia”

REGGIO CALABRIA Svolta quasi storica nella gestione contabile dell’Asp di Reggio Calabria, che si mette alle spalle forse definitivamente l’immagine di azienda dalla contabilità orale e di azienda “canaglia”. Al fondo di una lunga e complessa operazione di ricostruzione condotta dal management dell’Asp guidata dalla dg Lucia Di Furia con il supporto dell’advisor Kpmg, sono statti stati definiti i bilanci mancanti per 9 anni, quelli dal 2013 al 2021, i cosiddetti bilanci “fantasma”, che adesso sono stati di fatto chiusi in attesa delle verifiche successive di tutti gli organi competenti, a partire dal commissario della sanità calabrese (i documenti sono comunque consultabili alla fine dell’articolo). L’ok ai documenti contabili è avvenuto qualche giorno prima di Natale. Un deciso passo avanti dunque per l’Asp di Reggio Calabria, storicamente nel mirino delle accuse e anche di campagne mediatiche negative di organi di stampa nazionali per il disordine contabile e amministrativo – “anticamera” in alcuni casi anche di infiltrazioni mafiose – che hanno caratterizzato il recente passato dell’azienda, alle prese con debiti monstre, disavanzi, doppi e tripli pagamenti. Un “buco nero” che però negli ultimi anni ha incominciato a diradarsi con l’azione della dg Di Furia. Nelle relazioni allegate ai bilanci “ricostruiti” si confermano diverse criticità ancora esistenti, a esempio Kpmg parla di «impossibilità di una puntuale ricognizione di tutta la documentazione inerente i pagamenti effettuati… considerata in special modo la mole inquantificabile della documentazione relativa a decreti ingiuntivi, pignoramenti, precetti, assegnazioni giudiziarie, ecc. ecc. da reperire e da associare», mentre la stessa Di Furia parla di «enorme difficoltà a ricostruire gli accadimenti gestionali e contabili. L’analisi si è sviluppata solo attraverso la presa d’atto dei documenti rinvenibili in Azienda, anche tenuto conto del fatto che, per effetto del lungo periodo intercorso, non risultano più in servizio i dipendenti che erano a quel tempo impiegati nella gestione contabile». Ma ora, considerando che nei mesi scorsi sono stati regolarmente approvati anche i bilanci 2022 e 2023, per l’Asp di Reggio Calabria con la chiusura dei bilanci “fantasma” – sembra finito il tempo della “contabilità orale” e “omerica”. (c. a.)

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