Il deputato americano ricorda i nonni calabresi. Rulli: «Tra gli Usa e l’Italia prevedo un’età dell’oro»

ROMA Il 20 gennaio 2025 è un giorno da cerchiare con il rosso per gli americani: l’Inauguration Day porterà Donald Trump ad insediarsi alla Casa Bianca dopo aver giurato sui gradoni di Capitol Hill. La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha affermato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden riceverà il suo successore prima della cerimonia di insediamento, a cui ha intenzione di partecipare. Il ritorno di Trump apre ad una serie di riflessioni, legate anzitutto al rapporto con l’Europa e con l’Italia. Il futuro inquilino della Casa Bianca starebbe lavorando con il suo team ad un piano sui dazi più morbido e specifico rispetto lanciati in campagna elettorale. Restano i dazi sull’import da tutti i Paesi. Sono tre – si legge – le macrocategorie nel presunto nuovo schema: il comparto energetico (colpiti pannelli solari, e batterie); quello sanitario, in questo caso i balzelli finirebbero su aghi, siringhe, fiale e altre strumentazioni mediche e infine il comparto industriale pesante compresa la sicurezza nazionale. Per rafforzare la produzione interna e la supply chain, Trump penserebbe a dazi su acciaio, alluminio, minerali rari, rame e ferro.

Il calabro americano Rulli

Del nuovo corso a stelle e strisce ha parlato al CorSera, il calabro americano Michael Rulli (nella foto in copertina della sua pagina Facebook), 55 anni, deputato repubblicano dell’Ohio, il nuovo co-presidente dell’Ttalian Congressional Delegation, caucus degli italoamericani al Congresso (bipartisan). «I miei nonni sono nati in Italia, in Calabria e a Milano. Abbiamo negozi di alimentari dal 1917, i Rulli Brothers. Voglio una migliore sinergia con l’Italia e ne vedo l’opportunità con la vostra premier, di cui sono un grande fan. Con Musk e i suoi rapporti con lei, possiamo rompere alcune barriere». Sui dazi, Rulli si esprime così: «Quando non ero in politica e si parlava di dazi su formaggi e vini italiani, i miei clienti dovevano pagare di più. Il Canada è uno dei nostri più grandi partner commerciali, io vorrei che lo fosse Italia». E infine la chiosa: «Tra gli Usa e l’Italia prevedo un’età dell’oro, con la vostra premier». (redazione@corrierecal.it)

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