REGGIO CALABRIA Il Gip del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto gli arresti domiciliari per il funzionario dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Antonio Pititto residente a Mileto, in servizio al porto di Gioia Tauro, tratto in arresto nello scorso mese di febbraio nel corso di un’operazione condotta dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria con le accuse di partecipazione in associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e altri reati contro la pubblica amministrazione.
In particolare, secondo l’accusa, il funzionario avrebbe fatto parte di un sodalizio criminale, costituito dal responsabile di una ditta di spedizioni, da portuali infedeli e dai referenti delle principali cosche di ‘ndrangheta operanti nell’area della piana di Gioia Tauro. I doganieri, in servizio in punti nevralgici del dispositivo di controllo, quali il controllo scanner e quello “visivo” mediante apertura dei container, avrebbero consentito l’uscita dal porto di ingenti quantitativi di cocaina mediante l’alterazione degli esiti delle ispezioni o l’omessa rilevazione di anomalie nei carichi controllati. Francesco Muzzopappa, avvocato difensore di Pititto, anche alla luce delle indagini difensive esperite, comunque in grado di incidere sul quadro cautelare, ha sostenuto con forza la estraneità del suo assistito e il Giudice, pur condividendo in parte l’istanza difensiva, ha disposto la sostituzione della misura in carcere con quella degli arresti domiciliari.
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