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IL RACCONTO

L’Università di Sydney

In una mattina di primavera, subito dopo aver finito le lezioni, sei studenti della prestigiosissima e antica Università di Sydney, fondata nel nuovo Galles del Sud nel 1850 e posizionata ai primi…

Pubblicato il: 12/01/2025 – 7:01
di Antonello Commisso
L’Università di Sydney

In una mattina di primavera, subito dopo aver finito le lezioni, sei studenti della prestigiosissima e antica Università di Sydney, fondata nel nuovo Galles del Sud nel 1850 e posizionata ai primi posti delle classifiche universitarie mondiali, si distesero su un prato fiorito sovrastato dall’imponente edificio universitario e, studiando tutti Veterinaria, cominciarono a disputare quali fossero le specie animali viventi più antiche, attualmente presenti al mondo.
“A mio parere il rettile più singolare e meno studiato è il Drago di Komodo – affermò Tom O’Brien -, animale rarissimo dal morso velenoso, assolutamente carnivoro e pericoloso per l’uomo, che vive isolato in alcune isole indonesiane ed ha circa 3,8 milioni di anni. Questo drago, simile a una grande lucertola e lungo fino a 3 metri, è stato studiato relativamente poco, sia per la perifericità del suo habitat naturale, che per due aggressioni con morsi che hanno provocato l’amputazione di una gamba ad un naturalista di Harvard e di una spalla ad uno studioso della Cornell University di Ithaca nello Stato di New York”. “Secondo me invece l’animale più antico – disse Ethan Taylor – è l’orbettino, una rara lucertola che nel corso della sua storia evolutiva ha perso le zampe da circa 20 milioni di anni e vive in Europa. Data la sua forma allungata e il corpo ricoperto di squame lisce e lucenti, ed il suo incedere ondulatorio, l’orbettino è spesso scambiato per un serpente, ma non ha alcuna parentela genetica con questi e, soprattutto, con i suoi 35 centimetri di lunghezza non è velenoso ed è totalmente inoffensivo per l’uomo. E’ un animale notturno e crepuscolare che vive sottoterra, può arrivare fino ai 40 anni d’età e si nutre prevalentemente d invertebrati, come lombrichi e insetti”. “E’ una sciocchezza, Ethan: – rispose Sophie Murphy, l’unica ragazza dei sei –  è noto che è molto più antico il toporagno elefante somalo, che vive nelle aree deserte dell’Africa Orientale da almeno 45,6 milioni di anni. Questo buffo nome deriva dal muso lungo e mobile, simile appunto ad una proboscide, che utilizza per esplorare l’ambiente e cercare il cibo, nonché dalle dimensioni e sembianze di un topo, ad eccezione delle orecchie grandi e mobili, che lo aiutano a percepire i suoni e rilevare i predatori. Come avrete già capito, il toporagno è innocuo per l’uomo ed è principalmente insettivoro, infatti si nutre di vermi, molluschi e piccoli invertebrati”. “Mi dispiace, ma sbagliate entrambi: – ribatté William Dalton, l’occhialuto – è noto che gli animali più antichi sono i coccodrilli, a cui si aggiungono gli alligatori e i caimani, i quali sopravvivono da 200 milioni di anni. Sebbene queste tre differenti specie vengano spesso accomunate, in realtà il loro patrimonio genetico è unico per ciascuna e rende impossibile anche una banale ibridazione fra essi. Distinguerli non è cosa impossibile: i coccodrilli hanno un muso più stretto e allungato , a forma di “V”, mentre alligatori e caimani lo hanno arrotondato, a forma di “U”; caratteristiche morfologiche differenziatosi nella loro storia evolutiva, per una migliore predazione negli ecosistemi in cui si trovavano a vivere. Come è noto, tutte e tre le specie sono molto pericolose per l’uomo e i casi di aggressione mortale sono state  e sono molteplici. In particolare, i coccodrilli sono diffusi in tutte le regioni tropicali e subtropicali del mondo, e si trovano soprattutto in acque salate. Gli alligatori e i caimani , invece, sono originari delle Americhe e vivono principalmente in acqua dolce”. “Non intendo darvi una delusione, – si intromise Li Fang, lo studente di Hong Kong – ma gli scienziati ritengono che l’ornitorinco si sia differenziato dai mammiferi 210 milioni di anni fa. Questo singolare animaletto, unico nel suo genere, è un piccolo e innocuo  mammifero semi-acquatico, dalla durata di vita di 11-15 anni, che si trova esclusivamente nella parte Orientale dell’Australia. La sua particolarità sta nel fatto di combinare caratteristiche di uccelli, rettili e mammiferi, rendendolo una delle creature più strane del pianeta. Infatti ha un becco simile a quello di un anatra, zampe palmate come una lontra, una coda piatta come i castori e depone uova come un rettile, ma allatta i suoi piccoli come un mammifero. E’ prevalentemente un animale notturno, che caccia le sue piccole prede in acqua dolce, essendo di lunghezza massima di 40-45 centimetri.
 “Vorrei chiudere questa discussione – affermò George Baker, il riconosciuto leader intellettuale del gruppo, primo nelle classifiche dei voti universitari – facendovi notare due cose.  Primo: è più che accertato che tra i batteri estremofili, ossia quegli organismi unicellulari adattati a vivere nelle condizioni più impensabili, fanno parte i batteri termofili. Questi sono organismi viventi dalle dimensioni variabili da  0,2 a 300 millesimi di millimetro ed in grado di sopravvivere in ambienti caratterizzati da oltre 122 gradi di calore. Secondo la scienza , i loro resti fossili testimoniano che hanno un’ esistenza databile a 3,7 miliardi di anni, e non sono pochi gli studiosi che ritengono che la vita sia giunta sulla terra per loro tramite, portati dall’impatto con una cometa, quando il nostro pianeta era solo una palla infuocata. Secondo:  mentre tutti gli animali che avete menzionati sono sensibili o ad antibiotici o ad antivirali, il problema vero per  noi futuri veterinari e che non mi dà tregua, è un altro: se si ammala un termofilo, date le sue dimensioni, come facciamo a capire la sua patologia e curarlo?”.

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