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A Totò Bellocco «150mila euro dalla Champions». I racconti di Beretta ai pm: «Doveva andare in comunità, poi c’è stato l’omicidio»

Davanti agli inquirenti della Distrettuale antimafia di Milano, l’ex capo ultrà dell’Inter parla degli incassi e i contatti con Exodus

Pubblicato il: 13/01/2025 – 6:44
di Giorgio Curcio
A Totò Bellocco «150mila euro dalla Champions». I racconti di Beretta ai pm: «Doveva andare in comunità, poi c’è stato l’omicidio»

MILANO «Questi sono tutti i soldi che praticamente io davo alle persone, no? “Vecchia” sarebbe la moglie di Vittorio Boiocchi (…) praticamente vede qua che ci sono tutte le date? Facevo bonifici… questi qua sono tutti i bonifici che partivano dall’Associazione, da “We Are Milano”». Davanti agli inquirenti della Distrettuale antimafia il neo collaboratore di giustizia Andrea Beretta ha chiarito un’altra serie di aspetti legati alla gestione della Curva Nord dell’Inter. Beretta, in carcere per l’omicidio di Totò Bellocco, il rampollo dell’omonimo clan di ‘ndrangheta ucciso il 4 settembre scorso, è coinvolto anche nell’inchiesta “Doppia Curva” contro le ingerenze della Nord ma anche nella Sud del Milan e i presunti rapporti con i clan della ‘ndrangheta calabrese.

Il verbale

Nel verbale risalente a qualche giorno prima di Natale, Beretta ha illustrato alcune sue notazioni su un’agenda che gli inquirenti hanno trovato a bordo della sua auto. Ci sono cifre e nomi legati agli incassi generati dalla rivendita dei biglietti, ma non solo.
«”Pastore 2″ è Marco Ferdico», racconta ancora Beretta ai pm, spiegando l’origine del nomignolo: «Perché avevamo preso il vizio, sono i tre pastori (…) io ero pastore 1, pastore 2 era Marco e Antonio Bellocco era pastore 3». «Dopo la morte, bonificavo i soldi alla, signora Boiocchi».

150mila euro dalla Champions

Poi l’ex capo ultrà dell’Inter ai pm chiarisce l’organizzazione dell’agenda: «Qui i contati, qui i bonifici (…) e invece questi qua sono soldi che tiravano fuori dai guadagni delle varie robe che facevo del merchandising (…) questa qua in verde, invece, sono i soldi quelli della Champions League…». Perché, come ha spiegato Beretta, «praticamente Marco si occupava di tutta la biglietteria e ci dava i soldi… io man mano che ci dava i soldi, li segnavo». E indica una cifra riferita agli incassi di Antonio Bellocco e «un’altra uguale a me, io, e un’altra l’ha presa Marco, secondo i conteggi che m’aveva dato lui». Cifra pari a 150mila euro a testa. «150.000 euro Marco e 150.000 euro a Bellocco, l’ultima che abbiamo fatto e che abbiamo perso contro il City».

Bellocco e la Exodus

Passando in rassegna i contenuti dell’agenda di Beretta riferita al 2024, l’ex capo ultrà chiarisce anche un altro aspetto. I pm gli chiedono conto di un’annotazione risalente al 31 luglio 2024 ovvero “chiamare Roby Exodus”. «Io c’avevo a che fare a livello (…) con la comunità, mandavano i ragazzi che avevano dei problemi per tirarli fuori dalla droga, andavo là a ritirare la roba del Banco Alimentare per la birreria, lo potrei aver chiamato in questa data qui perché Antonio aveva chiesto la possibilità di andare a fare un servizio di volontariato nella Comunità Exodus, allora il tramite era sempre lui…». Quindi sì, «l’appuntamento potrebbe essere per Bellocco».
I pm pongono all’attenzione di Beretta un’altra notazione, ancora riferita a “Roby Exodus” risalente al 2 settembre: esattamente due giorni prima dell’omicidio di Antonio Bellocco proprio per mano di Andrea Beretta. «(…) quello era l’appuntamento per farlo andare in comunità, per farlo entrare, per fargli fare quel servizio lì che aveva bisogno per l’affidamento, fargli fare il servizio per avere un’agevolazione (…) m’aveva chiesto già da tempo addietro, Antonio, la possibilità di andare a fare quel servizio dentro». E spiega infine: «Avevo promesso che glielo facevo fare lo stesso, l’appuntamento con uno di Exodus, capito? Poi è degenerato in quello che è degenerato, ma la mia intenzione era… si è parlato con Roberto, gliel’avevo anche presentato». «Ho sempre creato io gli appuntamenti per lui per andare in comunità, per svolgere quel servizio». (g.curcio@corrierecal.it)

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