COSENZA Il gup del tribunale di Cosenza, Claudia Pingitore, ha disposto – questa mattina in accoglimento delle difese svolte dall’avvocato Mario Scarpelli – il rinvio a giudizio del poliziotto Gianmarco Minervino e di Valentino De Francesco, già coinvolto nell’operazione “Reset“, ritenuti dall’accusa – sostenuta in aula dalla pm Maria Luigia D’Andrea – responsabili della morte di Antonio Ruperti (la famiglia è rappresentata dall’avvocato Scarpelli). Il 17enne aveva riportato gravi lesioni interne e un violento trauma polmonare ed era deceduto all’ospedale Annunziata di Cosenza a seguito di un incidente stradale.
Il 9 settembre 2023, Minervino (difeso dall’avvocato Marialuisa Patrizio Forastiero) alla guida di una Jeep Renegade avrebbe omesso di rallentare senza concedere la precedenza al motociclo guidato dalla vittima. De Francesco (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cesare Badolato) invece avrebbe affidato il motociclo (Aprilia Pegaso) non assicurato al minore, poi deceduto nel tragico impatto che si è verificato in via Panebianco a Cosenza, all’altezza dell’incrocio tra via Falvo e via Martorelli. Quell’incrocio si rivelerà fatale per la vittima. La Jeep guidata dal poliziotto frena ma non riesce ad arrestare la propria marcia, si immette in via Falvo ma in quel preciso istante sopraggiunge la moto guidata da Ruperti. L’urto provoca la caduta dal motociclo dopo aver impattato contro un marciapiede e il giovane finisce contro il muro di un palazzo vicino. Ruperti non muore sul colpo, il decesso sopraggiunge in un secondo momento in ospedale.
A distanza di oltre un anno dalla morte, si arriva alla celebrazione dell’udienza che dispone il processo per i due imputati che inizierà il prossimo mese di marzo 2025. (f.b.)
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