ROMA I nuovi disagi sulla rete ferroviaria italiana scatenano le reazioni della politica, in special modo delle opposizioni che scaricano la responsabilità sul ministro dei Trasporti Matteo Salvini. «Nuovo giorno e nuovo bollettino disastroso per pendolari, lavoratori e studenti che viaggiano sulla rete ferroviaria di questo Paese – afferma Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce nazionale di Europa Verde –. Nove treni cancellati o limitati, altri cinque attualmente fermi e ritardi che hanno superato i 350 minuti, cioè quasi sei ore. La circolazione sospesa sulla linea Reggio Calabria-Paola-Salerno e il guasto tra Valdarno e Arezzo sulla tratta Roma-Firenze sono solo gli ultimi episodi di una crisi che si aggrava di giorno in giorno. Questi dati, dopo l’ennesimo weekend nero, sono inequivocabili: l’Italia è in piena emergenza ferroviaria. La responsabilità di questa situazione è del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha scelto di dirottare la maggior parte delle risorse sul progetto del Ponte sullo Stretto, azzerando di fatto il trasporto rapido di massa. Se Salvini avesse messo lo stesso impegno per accelerare la costruzione del Ponte sul miglioramento delle infrastrutture ferroviarie, oggi l’Italia sarebbe un Paese migliore. Non possiamo essere ostaggio del peggior ministro della storia e della sua gestione scellerata: si dimetta».
«Dopo il blocco della circolazione ferroviaria al nord di sabato scorso, poteva mancare analogo stop al sud? Ovviamente no. Ecco allora che, causa neve, i ritardi e le cancellazioni colpiscono la Calabria. Oltre al solito guasto sulla Firenze-Roma. Salvini non fa preferenze: danni e disservizi da nord a sud». Lo afferma la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. «Attese anche di sei ore. Il solito disastro. E questo – aggiunge Paita – mentre i lavori della Salerno-Reggio non stanno di fatto andando avanti. Ribadisco l’invito a Salvini a farsi da parte. Per un dicastero strategico come quello delle Infrastrutture e Trasporti serve un ministro capace e presente, e che non scarichi sui governi precedenti le proprie responsabilità. Con un certo senso del ridicolo, visto che la Lega è al Mit dal 2018».
«Anche oggi ritardi osceni dei treni a macchia d’olio in tutto il paese: questa situazione non è più sostenibile. Spostarsi in treno è diventata un’ascesa al calvario per i malcapitati italiani, e il ministro Salvini anche oggi è desaparecido su questo fronte. Tra Salerno e Reggio Calabria ci segnala uno scenario impietoso con la circolazione praticamente ferma, mentre tra Roma e Firenze l’ennesimo guasto sull’alta Velocità sta causando ritardi a cascata: siamo lo zimbello d’Europa. E’ giunta l’ora che intervenga la premier Meloni: se il suo ministro dei Trasporti non vuole metterci la faccia, lo rimuova o lo faccia dimettere. Non si può giocare così con la vita dei passeggeri. Si fermi ogni aumento del costo dei biglietti per i prossimi due anni, e si cerchino soluzioni serie e rapide: non possiamo star qui ogni mattina a denunciare l’armageddon nelle stazioni italiane». Così in una nota la capogruppo M5s in commissione Trasporti al Senato Gabriella Di Girolamo.
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