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IL CASO

Un «feudo filorusso» nel cuore della Calabria: dalle falde del Reventino “l’operazione speciale” a sostegno di Putin

Tra falce e martello e bandiere, a Conflenti sorge “Pramantha”. A Decollatura prevista la proiezione di un documentario di RussiaToday

Pubblicato il: 23/01/2025 – 18:39
di Giorgio Curcio
Un «feudo filorusso» nel cuore della Calabria: dalle falde del Reventino “l’operazione speciale” a sostegno di Putin

LAMEZIA TERME Ad agosto del 2022 l’evento dal titolo evocativo “Operazione Speciale Sila”, con tanto di falce e martello, richiamando la ormai tristemente nota “operazione speciale” con la quale, qualche mese prima, il leader russo Vladimir Putin aveva giustificato l’invasione su larga scale dell’Ucraina. A curare “l’arte dell’ipocrisia” organizzata Motta Santa Lucia – nel Catanzarese – era Antonio Bruno Umberto Colosimo ovvero il presidente dell’”Associazione Pramantha che all’epoca parlava di «contingenza, da un sentimento di disagio morale ed intellettuale rispetto al dramma degli eventi in corso e, soprattutto, rispetto alla campagna di denigrazione politica, culturale e sociale operata dai governi occidentali a scapito di una grande cultura e di un grande popolo come quelli russi». Giustificando, di fatto, l’invasione russa e la distruzione di città e la fuga di milioni di ucraini dalla propria terra per sfuggire alle bombe e alla guerra.   

Il documentario e la propaganda

Non sorprende, dunque, se sia proprio l’associazione “Pramantha” a sostenere l’ennesimo evento di propaganda filorussa in Italia e, ancora una volta, in Calabria. Per il 30 gennaio, infatti, sarà Decollatura il centro scelto per proiettare “I bambini del Donbass”, documentario prodotto da RT ovvero RussiaToday, emittente finita al centro delle sanzioni dell’UE e tradotto in italiano dal Vincenzo Lorusso, giornalista “freelance” il cui nome è associato spesso ad Andrea Lucidi, altro “freelance” più volte accusati di fare da megafono alla propaganda russa. «Qualcuno vorrebbe impedirvi di conoscere la realtà e vorrebbe censurarla» è il claim ricorrente usato spesso dallo stesso Lorusso per cercare di giustificare la proiezione di un documentario che, nel tentativo di ribaltare la narrazione, parla di bambini del Donbass uccisi dalle armi occidentali e italiane e cerca di descrivere l’Ucraina come un Paese non democratico al contrario della Russia di Vladimir Putin. L’ennesimo evento dunque che si inserisce in quella che è già stata definita la “strategia della disinformazione russa” per cercare di “manipolare” la comunità internazionale.

Un «feudo filorusso»

Grazie all’associazione “PramanthaArte” Decollatura ha assunto i contorni di un vero e proprio «feudo filorusso e nostalgico». Sulla copertina della pagina Facebook dell’associazione, ad esempio, non fanno mistero di essere «contro la barbarie del mondo occidentale» e di sostenere la Russia, il suo popolo e la sua cultura, con tanto di traduzione in cirillico. All’esterno della sede, inoltre, campeggiano diverse bandiere: c’è quella della Federazione russa e della Bielorussa, altro Paese in cui vige dal 1994 il regime di Lukašenka, storico alleato di Putin. E poi l’immancabile vessillo della vecchia Urss e lo stendardo del “Giorno della Vittoria”, quello issato sul Reichstag di Berlino dai soldati dell’Armata Rossa nel 1945, visto anche insieme ad altre bandiere che richiamano le repubbliche di Donec’k e Luhans’k, annesse in modo unilaterale da Putin dopo un “referendum” non riconosciuto dalla comunità internazionale se non dalla Corea del Nord.

Calabria “cantiere” filorusso

Quello di Decollatura non è però un caso. Più volte sul Corriere della Calabria abbiamo posto l’accento su una fitta rete di associazioni che si incrocia tra nomi più o meno noti ed esponenti della politica locale e dell’Est Europa, con particolare attenzione alla città di Lamezia Terme “cuore pulsante” di movimenti e associazioni e una rete che coinvolge vecchi estremisti, indipendentisti e osservatori. Proprio a Lamezia, a fine dicembre 2024, ha fatto notizia la visita di Andrea Lucidi in un evento che ha visto “l’irruzione” di alcuni cittadini ucraini e un confronto – a tratti molto acceso – per smentire la ricostruzione della propaganda filo russa. (g.curcio@corrierecal.it)

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