CATANZARO Una bellezza straordinaria e a tratti persino struggente e la pressione della ‘ndrangheta. Badolato è uno dei Comuni che forse più di tutti è paradigmatico delle contraddizioni della Calabria: un borgo incantevole, ammirato e apprezzato anche oltre i confini nazionali, tanto da diventare meta di soggiorno per big della musica come Piero Pelù e per stranieri in cerca di un tuffo in un’oasi fatta di scorci mozzafiato, a metà tra il mare e la montagna, e però al tempo stesso l’”enclave” di cosche tra le più potenti del panorama criminale catanzarese e calabrese. Un borgo poi anche simbolo delle politiche di accoglienza – lo dimostrò l’intera comunità quando nel 1997 nelle acque della Marina di Badolato arrivarono sulla nave “Ararat” oltre 800 curdi arenatisi in mare – ma dalla recente storia politica e amministrativa molto tormentata. Perché il Comune di Badolato non è nuovo a indagini su presunte infiltrazioni ‘ndranghetiste, indagini che hanno coinvolto lo stesso sindaco attuale Giuseppe Parretta (nella foto in copertina), finito ai domiciliari con l’odierna operazione e già coinvolto sempre da sindaco nel 2013 in un’altra inchiesta dell’Antimafia di Catanzaro, “Itaca Free Boat”: quest’ultima inchiesta avrebbe portato poi allo scioglimento del Comune nel maggio 2014 da parte del Consiglio dei ministri. Seguì la rituale fase del commissariamento che durerà fino al 2016, quando con le nuove elezioni amministrative alla guida del Comune arriva Gerardo Mannello. Secondo un copione quasi classico in Calabria però Parretta ritorna sulla breccia, ricandidandosi sindaco alle Comunali del 2021 e venendo rieletto con una percentuale bulgara, oltre il 92%, contro lo sfidante Ernesto Maria Menniti, che poi sarebbe diventato il vicesindaco di Parretta facendo venire il sospetto di aver corso con una lista “civetta” a quella tornata elettorale. Oggi il Comune di Badolato vive un altro terremoto giudiziario con un’inchiesta che l’ha praticamente decapitato (coinvolti oltre a Parretta lo stesso Menniti ma anche altri amministratori). Ma la bellezza del suo borgo, quella resta inattaccabile… (c. a.)
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