LAMEZIA TERME È una delle più classiche vicende italiane con decine di migliaia di docenti che hanno partecipato ad un concorso, sono stati ritenuti idonei ma continuano a prestare la propria opera in una condizione di assoluta precarietà. E’ questo il tema approfondito nella puntata di “Supplemento d’indagine” in onda questa sera alle ore 20.40 su L’altro Corriere tv (canale 75)
Ospiti di Danilo Monteleone, il segretario provinciale Flc Cgil per la provincia di Cosenza, Francesco Piro, la docente precaria idonea al concorso Pnrr 1, Tonia Forte, l’avvocato che segue i precari per conto della Flc Cgil, Valentina Ricca.
«Siamo in balia di un algoritmo – ha specificato Tonia Forte – non sai mai dove capiti, se vicino casa o lontanissimo, se su due plessi distanti tra di loro e con il problema dell’orario con cui fare i conti. Ogni anno non facciamo in tempo a costruire un rapporto educativo con gli alunni che tutto viene poi messo in discussione. Il concorso poteva essere una soluzione, sapevamo che i posti a disposizione non erano molti ma non si capisce perché bandire un nuovo concorso invece che scorrere una graduatoria di già idonei».
Per Francesco Piro «inutile negarlo, la scuola italiana ormai si regge sulla precarietà, il 25% dei docenti è precario, e ci sono poi delle vicende paradossali come quella del dimensionamento scolastico con l’applicazione di un illogico e dannoso taglio lineare. Con l’autonomia differenziata assisteremo alla morte della scuola cosi come la conosciamo oggi».
Sulla vicenda del concorso PNNR 1 l’avvocato Valentina Ricca ha evidenziato come si tratti di una vicenda abbastanza tecnica «il bando prevedeva sin dall’inizio quell’esito, pur tuttavia – grazie all’impegno della Flc Cgil – siamo riusciti ad ottenere qualche risultato, penso ad esempio al tema della trasparenza ed alla possibilità di capire come mai alcuni docenti si trovavano in una posizione non utile nonostante una grande esperienza lavorativa alle spalle. Sull’utilizzo della graduatoria degli idonei finora ci sono solo delle dichiarazioni che sembrano andare in tal senso». (redazione@corrierecal.it)
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