COSENZA La Corte di Cassazione aveva disposto l’annullamento con rinvio dell’ordinanza del tribunale del Riesame emessa nei confronti di Rolando Liguori (difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrí) indagato e coinvolto nell’operazione della Dda di Catanzaro denominata “Recovery“. La Cassazione, in particolare, in merito ai gravi indizi di colpevolezza imputati all’indagato per l’acquisto di un quantitativo di eroina sottolinea come sia emersa «l’intenzione di acquistarla, ma non che ciò sia effettivamente avvenuto, risultando il contrario dato che Liguori alla fine esclama: “è inutile che me la prendo (…) me la dà lui“».
Non è stata ravvisata, dunque, alcuna cessione della sostanza e l’acquisto «sarebbe stato effettuato a scopo di esclusivo uso personale». Inoltre, sempre la Cassazione, si era pronunciata annullando senza rinvio in merito alla mancata partecipazione dell’indagato «al sodalizio guidato da Filippo Meduri (…) essendosi costui limitato soltanto ad acquistare episodicamente sostanza stupefacente per il proprio consumo personale». Mancherebbe «un approvvigionamento continuativo e per rilevanti quantitativi per conferire un ruolo partecipativo a Liguori».
Il Tdl chiamato ad un nuovo esame della posizione dell’indagato, a seguito del rinvio della Cassazione, ha annullato la misura cautelare e disposto il ritorno in libertà di Rolando Liguori. (f.b.)
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