CATANZARO «Ci ha lasciati Nunzio Lacquaniti alcuni giorni fa, ma se n’è andato lasciandosi un tesoretto, un’eredità di attività, iniziative, eventi e produzioni editoriali che ne avremmo da parlare a lungo e diffusamente». Lo scrive Saveria Sesto. «Direttore di Confagricoltura Calabria – prosegue Sesto – ha abbracciato nella sua carriera professionale l’intero mondo agricolo, animale, vegetale ed immateriale, non lasciando vuoti, bensì colmando con la sua qualificata, colta e attenta presenza certe inefficienze e debolezze del sistema. Sempre accanto agli agricoltori , sempre a difesa dei territori della Calabria, ma soprattutto a raccontare il buono ed il bello della Regione con lo spirito di chi vuole meravigliare quanti non conoscono il settore primario o peggio sviliscono il lavoro in agricoltura: dalla bontà delle clementine, alla straordinaria cipolla, al profumo del bergamotto, al gusto dell’olio, al vino, agli allevamenti e alle risorse umane che vi abitano e resistono con fatica e nondimeno a sottolineare e a prendere ferme e dure posizioni difronte alle misure mai adottate contro la siccità, le zoonosi, il crollo dei prezzi, le improduttività e le fragilità. Ne voglio ricordare alcuni di questi suoi appassionati impegni che mi hanno visto collaborare con lui e che segnano qualche pagina di storia di questa Regione. La prima pubblicazione sulla cipolla rossa di Tropea, datata 1995, sostenuta da Confagricoltura che ha dato poi avvio allo studio e all’iter sul marchio Igp cipolla rossa di Tropea da Lui coordinato. Giri infiniti nei territori di coltivazione, lunghe e spesso inconcludenti riunioni tra le aree sedando animi rivoltosi e miopi, placando guerre sul nome da conferire al marchio e, Nunzio Lacquaniti, con savoir fare ha tenuto sempre testa a tutti, ha rappacificato animi, ha interloquito con il Ministero e con le organizzazioni agricole locali sostenendo con equilibrio i tavoli di discussione per arrivare all’obiettivo unitario dell’agognato marchio dopo 10 anni di interlocuzioni e documentazioni. Grazie direttore. Un’altra pubblicazione voluta da Agriturist “I Mostaccioli artistici di Soriano calabro”, 25 anni fa. Unico, ancora, lavoro di divulgazione, che fotografa la realtà produttiva di Soriano e che andava a colmare un vuoto bibliografico che da risalto alle aziende dolciarie per i prodotti straordinariamente belli, artistici e marcatori identitari. Per non parlare della sua incisiva azione con Linea verde in Calabria che per la prima volta, 20 anni fa, pone all’attenzione ed esalta la Costa Viola mostrando il paesaggio dei terrazzamenti con il giro in monorotaia tra i vigneti o la Piana di Lamezia con la ricchezza delle sue produzioni. Un successo di RAI 1 e di Confagricoltura con 7.3 milioni di spettatori, uno share del 41,8% e con lettera di ringraziamento a Nunzio Lacquaniti per l’ottima predisposizione dei luoghi visitati e risorse umane e materiali perfettamente organizzate per le riprese. E con Agriturist parte l’esperienza dei primi agriturismi in Calabria, forte è il in suo impegno per convincere le aziende ad attrezzarsi per un’ospitalità innovativa, nel circondario si distinguerà la Casa janca di Rita Callipo a Pizzo che divenne un crogiuolo di esaltazione delle tipicità della tavola calabrese e delle attività attrattive che si possono realizzare in un’azienda agricola svecchiandola dalla semplice coltivazione e che, invece, può avere una sua attrattività e soprattutto un reddito integrativo. E chiudo – aggiunge Saveria Sesto – con quella straordinaria intuizione di far riconoscere la Varia di Palmi quale patrimonio dell’Umanità, lavorando con convinzione e incisiva determinazione nel comitato scientifico. L’agricoltura è cambiata ma non il cibo quotidiano e il suo linguaggio universale che ci accomuna e Nunzio Lacquaniti ha dimostrato con quanto equilibrio, responsabilità, attaccamento al lavoro, passione, perseveranza e condivisione si possono governare i problemi».
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