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Ospedale di Vibo, la chiusura per i lavori e le soluzioni che non convincono. Romeo: «Non deve essere trasferito»

Le tempistiche Pnrr impongono l’avvio del cantiere, ma resta il problema dell’alternativa. Il sindaco in Consiglio: «Gravi disagi per i cittadini»

Pubblicato il: 29/01/2025 – 19:08
Ospedale di Vibo, la chiusura per i lavori e le soluzioni che non convincono. Romeo: «Non deve essere trasferito»

VIBO VALENTIA L’Asp sciolta per infiltrazioni mafiose, il caos della farmacia territoriale, il destino per mesi appeso a un filo dei precari covid non stabilizzati dall’azienda. «Il rischio di un imminente disastro sanitario» nella provincia vibonese, come l’ha definito in uno sfogo social una dottoressa del Pronto Soccorso. Dopo mesi difficili e all’insegna dell’emergenza, la città si ritrova ad affrontare un’altra grave questione: la paventata chiusura dell’Ospedale di Vibo. Lo Jazzolino sarà, infatti, interessato da lavori finanziati dal Pnrr destinati alla ristrutturazione dell’edificio, efficientamento energetico e di adeguamento sismico. Circa 25 milioni di euro per il cantiere che, stando alle tempistiche imposte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dovrebbe partire già da fine febbraio. La chiusura dello Jazzolino pone il problema di trovare una soluzione, ma le ipotesi fin qui avanzate non sembrano soddisfare né la politica, né il personale sanitario stesso. Il fulcro dei lavori dovrebbe durare massimo quattro mesi, ma è alto il rischio ulteriori prolungamenti. Nel frattempo si cerca una soluzione temporanea, tra un eventuale ospedale da campo o lo spostamento di reparti nelle altre strutture della provincia.

Il sindaco Romeo contro lo spostamento in strutture fuori Vibo

«Noi chiediamo innanzitutto che non venga trasferito da nessuna parte» ha chiosato il sindaco Enzo Romeo, interpellato ieri a riguardo nel Consiglio comunale. Il primo cittadino si dice contrario all’ipotesi che i reparti vengano trasferiti in un altro comune, come ad esempio Tropea. «Non per campanilismo, ma questo perché creerebbe una grande problematica e disagi non solo per Vibo, ma anche per zone limitrofe e per l’entroterra». Romeo, che ha annunciato di aver chiesto alla terna commissariale dell’Asp un incontro urgente per giovedì, sarebbe piuttosto più propenso «all’idea di un ospedale da tenda d’emergenza», purché «questo lo Jazzolino non si sposti dal capoluogo». Meno convinta di un ospedale da campo, la dottoressa Marianna Rodolico del Pronto Soccorso, che in un lungo sfogo sui social per la condizione della sanità vibonese sottolinea il «disastro sanitario della nostra regione, disastro toccato con mano nella nostra provincia allorquando l’ospedale di Vibo Valentia sarà smantellato per essere ” messo a norma “». La dottoressa, definendo quella dell’ospedale da campo una soluzione che «avrebbe senso se ci fosse una guerra o un evento catastrofico». «Come mai con 6 strutture ospedaliere, di cui due completamente funzionanti, Serra e Tropea, quest’ultima con sala operatoria ancora attiva, si pensa a dare atto ad un ospedale da campo?». Il lungo post si conclude con un monito alle istituzioni, invitate a «non cullarsi sulle tempistiche», perché l’impegno dei lavori «è per due anni totali, mentre ogni 3-4 mesi ruoteranno solo gli spostamenti dei reparti».

L’appello di Tucci, Lo Schiavo e Mammoliti

«L’ospedale di Vibo – ha attaccato Romeo – ha problemi annosi, gravissimi, invece di essere migliorato in questi anni è stato depotenziato, ha perso reparti e posti letto. Ha perso l’opportunità di essere un ospedale efficiente, ma anzi è diventato un “ospedale di passaggio” in cui i pazienti vengono smistati al Pugliese e alla Dulbecco». Preoccupazione espressa anche dai consiglieri regionali Raffaele Mammoliti e Antonio Lo Schiavo, insieme al deputato del M5S Riccardo Tucci, nei giorni scorsi. In una nota congiunta hanno chiesto di «Individuare soluzioni logistiche, all’interno del perimetro della città di Vibo Valentia, in grado di garantire i migliori collegamenti possibili con il resto del territorio provinciale e di ridurre al minimo i disagi che deriveranno dai lavori di ristrutturazione dell’ospedale Jazzolino». (ma.ru.)

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