Ancora una volta, in Calabria, la politica tenta di “elevarsi” tentando di mettere le mani su una iniziativa che potrebbe far discutere, tanto è consigliabile rimanerne fuori.
Riguarda la permanenza del Preside della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Cosenza.
A parte la singolarità dell’iniziativa di prorogare il mandato fino al 2027, c’è da dire che la proposta sarebbe stata avanzata non soltanto per le capacità professionali del professore, quanto per un non meglio definiti “interessi” dell’Ateneo.
La verità- come dicevano gli antichi – sta sempre a metà strada. La proposta – secondo alcuni – avrebbe un chiaro interesse: continuare a far emergere quella Università su quelle di Catanzaro e di Reggio Calabria.
Il sospetto coinvolgerebbe anche taluni personaggi politici, i quali temono che con un nuovo Rettore, possa indebolirsi quell’Università e darebbe una “spinta” a quelle di Catanzaro e di Reggio Calabria.
Già, perché anche se nessuno lo ammette, la nascita dei tre Atenei, paradossalmente non sarebbe conseguenza di un desiderio di crescita culturale, ma più modestamente dalla contrapposizione ideologica tra le tre antiche provincie: Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria.
Forse un giorno, quando le tre provincie si ammoderneranno e comprenderanno il valore della compartecipazione e della solidarietà, sarà possibile comprendere che la Calabria è una e che sarebbe bene lavorare insieme per rendere il territorio tutto competitivo rispetto al resto del Paese. Allora la Calabria potrà indossare l’abito delle grandi occasioni per non toglierselo più!
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