Si discute di riforma della giustizia, della riforma della legge elettorale, tanto centrale è stato il dibattito sull’autonomia differenziata. Ciò che in realtà manca, in quanto non c’è traccia dal Governo è la riforma delle province e il sostegno finanziario ai comuni. I recenti eventi alluvionali hanno messo a nudo l’inconsistenza istituzionale delle province, che allo stato attuale esistono solo sulla carta. Quando si parla di riforma, spesso la si intende come ritorno alla elezione diretta del consiglio e del presidente della provincia, ma in realtà ciò che manca è una riforma che preveda alle province un’assegnazione di risorse oltre che di competenze, quale necessario ente intermedio tra comuni e regioni. Mentre per i comuni l’ultima legge di bilancio ha segnato in negativo una linea di confine netta rispetto agli ultimi anni. Si è deciso di non programmare nulla delle risorse che nel 2019 erano state previste e assegnate direttamente ai comuni con il “decreto crescita” per le “infrastrutture sociali”. Infatti la legge n. 160/2019 (art. 1, commi 311 e 312), al fine di incentivare gli investimenti in infrastrutture sociali nei comuni del Mezzogiorno, ha assegnato ai comuni situati nel territorio delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, un contributo pari a 75 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2014-2020, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023, da destinare a investimenti in infrastrutture sociali. Mentre il “Decreto Crescita” in particolare grazie all’art. 30 del D.L. 34/2019 ha assegnato contributi in favore dei comuni, negli ultimi 5 anni, consentendo di effettuare interventi ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale. In buona sostanza dagli 2019 al 2024, grazie a queste misure, i comuni hanno potuto contare su risorse da investire nei parchi, arredo urbano, messa in sicurezza, efficientamento energetico migliorando la qualità della vita dei propri cittadini. Oggi nulla è previsto e nel silenzio più totale i territori più fragili e i comuni più piccoli sono inesorabilmente destinati a morire.
*Sindaco di San Pietro a Maida-Segretario provinciale Pd Catanzaro
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