Torneranno tutti in Italia i 43 migranti, 35 provenienti dal Bangladesh e 8 dall’Egitto, che si trovano nel centro di Gjader, in Albania. In italia saranno sottoposti alla procedura ordinaria di valutazione delle richieste di protezione. “Il giudizio va sospeso nelle more della decisione della Corte di Giustizia europea. Poiché per effetto della sospensione è impossibile osservare il termine di quarantotto ore previsto per la convalida” del trattenimento, “deve necessariamente essere disposta la liberazione del trattenuto”, si legge nelle 25 pagine della sentenza della Corte d’Appello di Roma. Confermato quindi l’esito già espresso dei due precedenti sbarchi, il 16 ottobre e l’8 novembre scorsi. Ad esprimersi, in quella occasione, erano stati i giudici della sezione immigrazione del Tribunale di Roma, la cui competenza è stata trasferita con decreto del governo alla Corte d’Appello. Con lo stesso decreto, l’esecutivo ha aggiornato la lista dei Paesi sicuri I 43 migranti sono stati condotti martedì mattina da Lampedusa a Shengjin, in Albania, a bordo dell’incrociatore della Marina Cassiopea, in un gruppo più ampio composto da 49 persone. Dopo un primo screening, anche sanitario, sono stati rinviati in Italia 5 migranti (2 del Bangladesh, 2 del Gambia perché minorenni e un ivoriano vittima di tratta), mentre un altro cittadino del Bangladesh è stato riportato in Italia giovedì sera per ulteriori approfondimenti rispetto alla sua situazione individuale che gli consente la procedura ordinaria di richiesta di asilo. Sempre giovedì, inoltre, nei confronti dei 43 migranti la Commissione territoriale per il diritto d’asilo ha negato per “manifesta infondatezza” la domanda di protezione.
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