CROTONE Dopo la presentazione nel ristorante sul porto di Crotone, con le slide, arriva anche la copia cartacea dell’Atto aziendale pitagorico, redatto dal commissario Antonio Brambilla. La copia del documento programmatorio della sanità, da garantire all’utenza della provincia di Crotone, è stata consegnata ieri ai sindacati di categoria, che dovranno valutare se contiene le giuste proposte per recuperare le tantissime criticità emerse negli ultimi anni nella gestione della sanità pitagorica. Ad una prima lettura del documento non si evince che sia stata messa in campo la strategia che consente di recuperare le rilevanti criticità dell’Azienda pitagorica. Non viene indicata la via per recuperare la carenza di medici. Senza soldi non si cantano messe e senza medici non si fa sanità. All’appuntamento della stesura dell’Atto aziendale, Brambilla è arrivato con una forte carenza di medici. Non è colpa sua, ma il commissario non ha dimostrato nemmeno di avere la visione per intraprendere la strada che si conclude con la soluzione. Non rappresenta una novità il fatto che, diversi bandi di concorso per assumere medici, sono andati deserti o hanno avuto meno concorrenti dei posti da coprire. E’ un problema diffuso, ma a Crotone rappresenta la punta dell’iceberg. I medici non vogliono venire a lavorare alle dipendenze dell’Asp pitagorica, perché non si fa carriera e si lavora in condizioni di difficoltà. Nella stesura dell’Atto aziendale Brambilla avrebbe dovuto individuare le strategie per rendere attraente l’Asp ai professionisti e nello stesso tempo avrebbe dovuto creare le condizioni per allargare anche l’offerta della specialistica. Questa è la filosofia che avrebbe dovuto caratterizzare le proposte di Brambilla. Ad una prima lettura, quindi, sembra che questa filosofia non ci sia. Non ci si aspettava nemmeno alcune scelte fatte dal commissario. Sicuramente farà discutere il declassamento di Angiologia che, da unità operativa semplice dipartimentale, è stata declassata e retrocessa ad unità operativa semplice accorpata a Medicina. A parte la terminologia altosonante, con questo declassamento Angiologia perde la propria autonomia e non ha più la capacità organizzativa autonoma che aveva prima. I due medici di Angiologia, sino ad oggi autonomi nell’organizzazione delle attività, da questo momento in poi potranno essere chiamati a fare le notti o altri turni nel reparto di Medicina. E’ evidente che così si corre il rischio di ridimensionare questo servizio specialistico, creando un gravissimo danno all’utenza con l’allungamento delle liste di attesa, che già oggi sono chilometriche. Brambilla propone anche di accorpare Dermatologia a Medicina. Che ci azzecca Dermatologia con Medicina? Chi capisce di sanità dice che il matrimonio tra Dermatologia e Medicina è inappropriato e destinato a non dare frutti. Altra scelta che stride riguarda Farmacia che, prima della proposta Brambilla, si caratterizzava per la presenza di una struttura complessa in ospedale e un’altra sul territorio. Una farmacia, quella che sta al Granaio, mantiene il riconoscimento di Unità complessa, mentre l’altra è stata retrocessa ad incarichi di altissima professionalità. In questo modo ha perso la peculiarità di gestione autonoma. L’intero sistema farmaceutico rischia di saltare a gambe all’aria. In ospedale si racconta che i farmacisti abbiano tentato di inscenare una protesta e Brambilla li abbia minacciati di fare intervenire i carabinieri. Con la gestione l’Unità operativa gestisce fondi, apparecchiature e professionisti. L’incarico professionale si limita, invece, a riconoscere solo il professionista. La stessa dicitura di incarico di altissima professionalità è stata utilizzata per diabetologia che, in questi ultimi anni, si era caratterizzata come uno dei settori di eccellenza dell’Azienda. Risultati eccellenti che si riconoscono al “primario” (Salvatore Pacenza) quando c’è un pubblico e una stampa che raccoglie le dichiarazioni positive e, poi, vengono dimenticati quando ci dovrebbe essere il giusto riconoscimento per i risultati conseguiti e a più livelli riconosciuti. L’Asp di Crotone potrebbe rappresentare un unicum sia per i mancati riconoscimenti a Diabetologia e sia per Farmacia. Ci sono, poi, due unità operative semplici dipartimentali che sono state assegnate alle posizioni organizzative. Potere dato a non medici. I destinatari di questo “potere” si trovano a gestire situazioni di alto profilo e altri professionisti di primo livello che rischiano di essere subalterni. L’Atto aziendale consentiva di sfruttare una grande occasione anche per la Chirurgia: c’erano già, previste dalla normativa regionale, sei posti di day surgery e sei posti di week surgery. L’ultimo (il week surgery) consentiva di ricoverare il malato per tre notti consecutive, una procedura che permetteva di risolvere problemi per piccoli interventi (tonsille, adenoidi, ernie e molto altro). Brambilla pare abbia preso la decisione di fare sparire i sei posti di week surgery, trasformando tutto in day surgery (dodici posti). Potrebbero essere queste le scelte per cambiare pagina e risolvere le criticità della sanità? A sentire alcuni degli addetti ai lavori la via intrapresa non porta da nessuna parte, perché non si può penalizzare il servizio sanitario e favorire le strutture amministrative alle quali non solo viene assegnato la struttura complessa, ma addirittura anche con l’affiancamento di quella semplice. In questa scelta non si è tenuto nemmeno conto del fatto che molte delle attività di competenza di queste strutture complesse finiranno per essere assorbite da Azienda zero, quando entrerà a regime e si occuperà degli acquisti e della gestione dell’intero sistema. A queste strutture complessa resterà solo il pennacchio.
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