REGGIO CALABRIA Un cortocircuito causato dalla carenza di personale che ha forti ripercussioni sull’assegnazione dei medici di base ai cittadini extracomunitari e a chi ha ottenuto la cittadinanza italiana, con la conseguenza di non vedere garantito il diritto alla salute. È quanto denuncia l’associazione “Help Italy Odv” con sede ad Ardore, in provincia di Reggio Calabria. Una situazione testimoniata dalle tante segnalazioni pervenute all’associazione, che nella Locride si occupa di attività volte a favorire l’integrazione. «Sono pervenute, ultimamente, una serie di segnalazioni in merito al pessimo funzionamento della procedura per la scelta del medico di base sia per i soggetti extracomunitari sia per chi, dopo lungo tempo, è riuscito ad acquistare la cittadinanza italiana». Una situazione che l’associazione definisce di «una gravità inaudita» atteso che «allo stato attuale, il Poliambulatorio di Bovalino non ha a disposizione una figura professionale che si possa occupare della assegnazione del medico di base in favore dei soggetti maggiorenni e dei minori extracomunitari. Il Poliambulatorio di Siderno, al contempo, non è in grado di soddisfare le esigenze del comprensorio stante la mole di richieste e l’assenza per malattia dell’unico soggetto preposto a tale tipo di mansione». La mancata assegnazione di un medico di base costringe, dunque, chi ha bisogno di assistenza medica a doversi recare per forza di cose presso il Pronto soccorso: «L’assenza di una basilare forma di assistenza medica nei confronti di persone di origine extracomunitaria e nei confronti di chi ha acquistato la cittadinanza italiana – denuncia l’associazione – si pone palesemente in contrasto con le regole basilari di uno Stato civile. Allo stato attuale, all’interno del comprensorio, lo Stato non è in grado di garantire un livello minimo di tutela al diritto alla salute non solo nei confronti dei soggetti extracomunitari, ma anche nei confronti di chi, da tempo, ha acquistato la cittadinanza italiana».
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