CIVITA Nuovo appuntamento con “In 10 Minuti”, la rubrica di approfondimento in onda su L’altro Corriere Tv: ospite il sindaco di Civita, Alessandro Tocci.
Civita, nel cuore del parco del Pollino, è conosciuto per le case antropomorfe ribattezzate “kodra”. Il calore, la genuinità e l’ospitalità tipica degli arbëreshë, gli albanesi di Calabria, impongono una visita nel borgo avvolto tra le rocce e in grado di raccontare una natura senza uguali: dalle Gole del Raganello, meta degli amanti del canyoning e del torrentismo, all’affascinante Ponte del Diavolo fino alla parete rocciosa della Pietra del Demanio. Ma come tanti piccoli comuni calabresi, anche Civita combatte le stesse emergenze: il dissesto idrogeologico, lo spopolamento, la desertificazione della medicina del territorio.
«Dobbiamo svegliarci, altrimenti tutti i comuni rischieranno il default perché non abbiamo né la forza né la capacità economica per mantenerci», tuona Tocci. Che aggiunge: «a questo poi aggiungiamo una sanità che ci vede spesso penalizzati però questo non mi esime dal continuare una battaglia, soprattutto insieme agli enti come la provincia, la regione e i vari ministeri, che devono spingere per approvare una legge a tutela dei paesi montani e pedemontani». Il primo cittadino auspica «un ritorno alla legge 97 del 1994, le montagne rappresentano la vera ricchezza del nostro territorio».
Ammontano a circa 6 milioni di euro gli investimenti destinati ad interventi importanti sul territorio arbereshe. «Fondi che arrivano dal Pnrr e una gran parte sono impiegati sul dissesto idrogeologico, ma il nodo più importante è quello della sanità». Solo con la garanzia di servizi di qualità sarà possibile evitare «la fuga dei nostri giovani. La media è impietosa, su 10 residenti 7 vanno via».
Civita è nel Parco nazionale del Pollino, circondato da bellezze naturalistiche, faggeti e castagneti, piante rare e una preziosa fauna e sui quei monti dove ha messo radici il pino loricato, emblema del Parco «un patrimonio che appartiene veramente a pochi paesi al mondo». Civita ha recentemente lanciato il progetto “Marchi di Qualità” per valorizzare e promuovere le eccellenze del territorio. «E’ nato da una idea del consigliere Gaetano Arcidiacono. L’obiettivo è costituire una filiera corta dei prodotti bio del nostro territorio per portare i prodotti sulle tavole dei ristoratori e farli assaggiare ai turisti. Stiamo continuando su questa strada grazie alla collaborazione con l’assessorato all’agricoltura e con l’ASAC». Un ricco paniere di beni. «Il vino, l’olio, le mandorle, i salumi, i formaggi». Civita non è solo enogastronomia di qualità, la promozione passa dalla valorizzazione di un territorio unico. Un set a cielo aperto, come dimostra lo spazio guadagnato nel film di Jordan River “Il Monaco che vinse l’Apocalisse” e che racconta la vita di Gioacchino da Fiore. «Il film chiude con una lunga immagine del Ponte del Diavolo».
Le radici arbereshe sono un biglietto di ritorno alle origini, per chi come Giorgio Mastrota ha deciso di “tornare” in Calabria. «Mastrota è ormai un nostro cittadino onorario, siamo fieri e orgogliosi perché tra un paio di mesi un programma girato a Civita occuperà uno spazio importante nelle programmazione di una emittente nazionale. E’ una trasmissione seguita circa da un milione e mezzo di telespettatori». (f.b.)
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