LAMEZIA TERME La consigliera regionale del Partito democratico Amalia Bruni, dopo aver espresso nei giorni scorsi la sua solidarietà alle operatrici e alle volontarie del Centro antiviolenza Roberta Lanzino, ha depositato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere chiarimenti urgenti sulla sospensione delle attività del Centro. In particolare, Bruni chiede al presidente della Regione Roberto Occhiuto, quali misure intenda adottare per garantire la continuità del servizio, essenziale per il sostegno alle donne vittime di violenza. “La chiusura improvvisa del Centro, causata dall’interruzione della fornitura di energia elettrica senza alcun preavviso – afferma la consigliera dem – è un fatto gravissimo che dimostra non solo inefficienza burocratica, ma anche una preoccupante mancanza di sensibilità istituzionale. Non possiamo accettare che una struttura così cruciale per la sicurezza e la dignità delle donne venga abbandonata senza alcuna soluzione alternativa”. Bruni ha sottolineato che il Centro rappresenta “un presidio fondamentale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere”, offrendo protezione alle donne vittime di maltrattamenti e ai loro figli. “Privare il territorio di un servizio così essenziale significa lasciare sole le donne in situazioni di grave difficoltà”, ha dichiarato. La consigliera ha ricordato che, nonostante il Centro abbia “prontamente richiesto chiarimenti il 7 dicembre 2024 agli uffici regionali preposti”, nessuna risposta è mai arrivata. “Un silenzio istituzionale inaccettabile che dimostra una gestione inefficiente e una grave negligenza da parte delle autorità regionali”. Nell’interrogazione depositata viene evidenziato che il problema nasce da una più ampia mancanza di programmazione e sostegno strutturale. “La mia proposta di legge sulla prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, depositata il 2 gennaio 2025 – afferma Bruni – prevede risorse stabili e una pianificazione chiara, ma non è stata ancora discussa. Questo ritardo legislativo ha conseguenze concrete e drammatiche”. L’interrogazione chiede alla Regione di chiarire: “dove verranno trasferite le operatrici e le volontarie in attesa della ristrutturazione della sede; perché non è stata individuata una sede alternativa prima della sospensione delle attività; quali sono le tempistiche per la messa a norma della struttura di via Ernesto Fagiani; quali risorse verranno stanziate per garantire la riapertura del Centro e la continuità dei servizi”. “Non possiamo accettare – conclude Amalia Bruni – che un luogo di accoglienza e speranza venga abbandonato. Le istituzioni devono assumersi la responsabilità di garantire la continuità delle attività del Centro ‘Roberta Lanzino’, essenziale per la sicurezza delle donne e per la lotta alla violenza di genere”.
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x