COSENZA «Finora forse sono stato troppo buono, ma adesso faremo un focus sull’efficienza dei dipendenti. Ci sono troppi infedeli, serve più attaccamento all’Azienda, meno assenteismo e maggiore attenzione al paziente: noi li paghiamo per quello»: così il dg dell’Annunziata Vitaliano De Salazar ieri durante la seduta della commissione Salute del Comune di Cosenza nei locali della direzione dell’Ao cosentina.
Le sue promesse arrivano in risposta ai consiglieri comunali che, dopo la sua relazione, hanno segnalato alcuni casi limite: Caterina Savastano, che peraltro è dipendente Asp, ha denunciato un caso di paziente dimesso con il valore della creatinina a 9 – più del doppio della media consentita – e quello di Oss che non danno da bere. Bianca Rende ha invece lamentato lo stato dell’open space che lede la privacy dei pazienti (in risposta le è stato detto che è già stato predisposto l’acquisto di nuove tende, più adatte) mentre Giuseppe Ciacco, presidente dell’organismo consiliare, ha parlato di «pazienti parcheggiati» nel pronto soccorso in attesa di cure.
«Strutturalmente è uno dei migliori pronto soccorso d’Italia, e fino al 2022 non era così» ha argomentato De Salazar nel mostrare alla delegazione di Palazzo dei Bruzi le slide dell’Agenas che testimoniano un generale miglioramento delle performance del l’hub cosentino: la percentuale di abbandono del pronto soccorso è diminuita del 3% (da 9,8% nel 2022 a 6,7% nel 2023), in un anno sono stati assunti 60 infermieri e 45 Oss, mentre entro 20 giorni entrerà in funzione la nuova Tac da 1,5 milioni (fondi Pnrr) dopo che già il radiologico ha dimezzato i tempi di attesa (si risparmiano fino a 4 ore). Il dg dell’Azienda ospedaliera ha parlato di «un pronto soccorso che immaginiamo sempre più come «un ospedale nell’ospedale».
Rispondendo alle sollecitazioni dei consiglieri comunali sui tempi d’attesa, il ds Pino Pasqua, direttore del Dipartimento di emergenza-urgenza e della unità complessa di terapia intensiva, ha detto che la presa in carico è stata riorganizzata e anche in questo caso le performance sono migliorate: «Per il codice arancione l’attesa è passata da 99 a 30 minuti, per il codice azzurro da 148 a 67» mentre «l’attesa media nell’open space è tra 1 e 2 giorni». Pasqua ha però aggiunto che i 200 accessi medi al giorno sono troppi, dal momento che «molti sono impropri»: è il «sintomo di un’assistenza territoriale inadeguata che contribuisce a intasare i pronto soccorso» annotava appena ieri uno studio di Altroconsumo sull’insoddisfazione degli italiani per la sanità pubblica, in termini più brutali «vuol dire che non funzionano gli spoke» hanno detto i vertici dell’Ao. (euf)
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