COSENZA Aggregazione e unione. Maria Locanto prima, Nicola Irto poi ripetono come un mantra le parole d’ordine nel Pd day cosentino. La neo vicesindaca nella conferenza stampa d’esordio dopo la nomina ricevuta dal primo cittadino di Cosenza Franz Caruso – su spinta dei democrat – ha ringraziato, a più riprese, la segretaria nazionale Elly Schlein e tracciato il percorso da seguire con l’obiettivo di «ricucire» la coalizione per marciare compatti in vista delle prossime elezioni. La mattina dem però si era aperta con la nota infuocata del segretario della Federazione cosentina Vittorio Pecoraro, in risposta ai messaggi al veleno piovuti da Rende dove si gioca una partita elettorale rovente. La vicesindaca sostiene il collega di partito e ribatte: oltre il Campagnano il Pd non è affatto assente o ambiguo.
Stesso mood anche per il senatore e segretario regionale del Pd, Nicola Irto, in serata a Rende per un incontro che nelle intenzioni del claim, scelto per l’occasione, dovrebbe unire il partito da Nord a Sud. «Il Pd – dice Irto ai nostri microfoni – è l’unico partito che può unire l’Italia con i suoi organismi dirigenti, i suoi segretari, l’unico partito che oggi riesce a fare iniziative di questo tipo, unendo lo Stretto alle Alpi». Dai temi nazionali, alle routine local riempita dalle solite anime fragili che minacciano l’unità di intenti a poche settimane dal voto in alcuni dei centri più importanti. Partiamo proprio da Rende, dove l’ipotesi “campo largo” appare – almeno oggi – assai complicata. «Stanno lavorando i livelli territoriali, stanno facendo dei confronti non solo all’interno del Partito Democratico ma anche con le forze sociali, c’è un dibattito in corso, io auspico come sempre che le forze progressiste, alternative alla destra, si mettano assieme e spero che la ragionevolezza di tutti vinca su altre logiche». L’idea è chiara, ma per ora è solo un auspicio.
Da Rende a Lamezia Terme, dove anche il M5s – per bocca della parlamentare e coordinatrice calabrese del Movimento Anna Laura Orrico – ha dato il proprio assenso alla candidata Doris Lo Moro. «I tempi sono maturi per compiere delle scelte» ha rilanciato Orrico dando il via libera al pieno sostegno alla corsa dell’ex sindaca e magistrata. E il Pd? «C’è una discussione in atto, io sono fiducioso e faccio un appello affinché tutte le forze alternative alla destra non ripetano gli errori del passato». Gli errori del passato quali sono? «Che da oltre dieci anni il centrosinistra va diviso in quella città anche per questioni legate che vanno indietro nel tempo, per questioni radicali e cristallizzate che risalgono a molti anni fa, forse prima che io diventassi maggiorenne. E’ auspicabile questa volta che tutte le forze civiche si mettano assieme». Lo Moro è candidata? «E’ una personalità della città, la logica è quella di poter unire affinché si vada compatti contro il centrodestra».
Il senatore vede ancora lontano l’appuntamento con le elezioni regionali. In sala a Rende c’era Flavio Stasi: sindaco di Corigliano Rossano dato tra i papabili protagonisti nelle vesti di candidato presidente. «Stasi, assieme ad altri sindaci importanti – poi Irto citerà anche Giuseppe Falcomatà – sono la punta più avanzata delle città più grandi della Calabria, quelle difficili da governare, quindi per noi rappresentano energie locali. Faremo una grande assemblea pubblica regionale degli amministratori del centrosinistra (non solo del Pd) proprio per dire che la nostra forza sono gli amministratori ed a loro bisogna chiedere uno sforzo politico in più per il futuro di questa regione e per il futuro di questo Paese». Insomma, tutti i discorsi sul futuro competitor di Roberto Occhiuto sono rimandati. (f.b.)
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