RENDE «Il Partito Democratico non è ambiguo né incerto sulla direzione da prendere. La nostra responsabilità è chiara: costruire un’alleanza solida, partendo dal centrosinistra ma aprendosi a un civismo nuovo, ampio e inclusivo, come la realtà di Rende oggi richiede. Non servono primogeniture o investiture che mascherano debolezze strutturali: chi si candida a guidare un percorso collettivo deve avere la forza e la credibilità per competere e vincere». Così il segretario provinciale del Partito Democratico a Cosenza, Vittorio Pecoraro, dopo l’assemblea di AttivaRende in vista delle elezioni, nel corso della quale il Pd è stato definito «ambiguo».
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«Siamo consapevoli – afferma Pecoraro – che, per governare Rende, il PD non è autosufficiente. Non basta però unire sigle: serve un progetto politico vero, capace di superare personalismi, tatticismi e l’arroganza “primo della classe”. La costruzione di un’alleanza larga, autentica e solida, capace di attrarre non solo le forze progressiste ma anche ampi settori del civismo, richiede maturità politica e il rifiuto di logiche autoreferenziali. Serve uno sforzo collettivo, basato sul dialogo e sulla volontà di mettere a disposizione della città le migliori energie. La storia politica di Rende degli ultimi venti trent’anni è complessa e stratificata. È una storia che porta con sé diversi gradi di responsabilità politica. Prima di salire su podi e attribuirci colpe, sarebbe opportuno che chiunque valuti con uguale severità il proprio operato, le proprie scelte e, soprattutto, i propri posizionamenti e riposizionamenti. Il Partito Democratico non accetta lezioni da nessuno e non ha la presunzione di darle. Tuttavia, è curioso notare come chi non fa parte della nostra comunità senta sempre l’urgenza di parlare di noi, anziché dedicarsi a costruire e argomentare una propria proposta politica credibile. Noi siamo già al lavoro. Non per occupare spazi di potere, ma per dare a Rende un progetto di governo, radicato nella società, costruito con umiltà. La nostra ambizione – conclude Pecoraro – è vincere, non avere “premi della critica”, ma lo faremo nel segno di una proposta basata sulla concretezza. Chi condivide questa visione troverà nel PD provinciale un interlocutore serio e pronto al confronto».
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