CROTONE Una risposta secca e risentita per il tempo inutilmente trascorso. Vincenzo Voce, sindaco di Crotone, che da tempo conduce una battaglia sulla bonifica a Crotone, replica a Paolo Grossi amministratore delegato di Eni Rewind intervistato da “Buongiorno Regione” Gli attori protagonisti di questa vicenda sono diversi, da un lato – spalleggiata dalla Regione Calabria e dal Presidente Occhiuto – c’è la città pitagorica su cui grava il peso di un inquinamento da smaltire, dall’altro Eni Rewind e, in una funzione terza e regolatoria, il Ministero. La vicenda, come è noto, è complessa, si fonda su approfondimenti tecnici, normative europee, leggi nazionali, provvedimenti ministeriali e piani regionali, insomma un coacervo di paletti all’interno dei quali muoversi è decisamente poco facile ed ora a farlo sarà il Tribunale amministrativo regionale.
Al Tar della Calabria è stato chiesto, infatti, diannullare il decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che sette mesi fa ha approvato il progetto stralcio del Pob (Piano Operativo di Bonifica) Fase 2 elaborato da Eni Rewind per l’ex area industriale di Crotone. Contrapposti davanti ai giudici sono da una parte Regione Calabria, Provincia di Crotone, Comuni di Crotone, Scandale, Strongoli, Santa Severina, Pd, Wwf e Arci e dall’altra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Oggi l’amministratore di Eni Rewind, Paolo Grossi, insiste sull’ineluttabilità dell’utilizzo della discarica di Sovreco per lo smaltimento dei rifiuti.
Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, raggiunto dal Corriere della Calabria ribadisce la propria posizione, lamentando il tempo inutilmente trascorso, «il fatto che i rifiuti dovrebbero essere smaltiti preferibilmente in loco è vero ma lo stesso regolamento europeo, citato da Grossi dice anche altro e non esclude la possibilità di uno smaltimento all’estero. La data poi di cui parla l’amministratore di Eni Rewind è diversa, l’atto di esecuzione deve essere prodotto entro il 2027, non il 2026». «Ma al di là delle virgole e dei cavilli – sottolinea Voce – Grossi perché non dice di aver perso ben 5 anni? Quello che noi stiamo chiedendo è semplice: il rispetto del Decreto del 2020 che non abbiamo fatto noi. L’ha fatto il Ministero. Qualcuno poi dimentica che nel piano operativo di bonifica del 2020 non era prevista la bonifica dei suoli del sito di Pertusola (47 ettari sui 72 complessivi) ed a fronte della mancata bonifica, quei rifiuti dovevano andare fuori regione». «Oggi – insiste Voce – Eni Rewind non vuole portare i rifiuti fuori regione e sta cercando addirittura di evitare la messa in sicurezza del sito. Grossi dice che hanno trovato le discariche all’estero, la domanda è perchè non le hanno trovate 5 anni fa e non hanno adempiuto al decreto del ministero? Quella era una soluzione approvata da tutti, Regione, tecnici, Ministero, Ispra, Arpacal. A noi che arrivino a Sovreco rifiuti da altre parti d’Italia non ce ne importa nulla, di certo non saremo noi a riempiere rapidamente una discarica in pochi anni e consumare gli ultimi volumi disponibili sul territorio. Se un cantiere è torvo di rifiuti dove li mando? Dovrei farmi carico di un trasporto transfrontaliero?».
La chiusa di Voce: «A me spiace davvero che si debba lasciare all’autorità giudiziaria la scelta ma la presa di posizione del Comune di Crotone, della Provincia, della Regione ed in particolare del Presidente Occhiuto è chiara, far rispettare il decreto del Ministero. In questi cinque anni abbiamo scherzato?».
Sul trasferimento all’estero dei rifiuti e sulle obiezioni avanzate da Grossi (circa i limiti nelle quantità ed i vincoli stabiliti nel regolamento europeo) Voce aggiunge «basta andare a verificare sul sito dell’Arpa Emilia Romagna, perché per lo stesso tipo di rifiuti li è stato possibile trasferirlo all’estero?». (redazione@corrierecal.it)
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