COSENZA «Sono anni che il Cosenza è in sofferenza, quando dopo le problematiche che hai vissuto e anche con fortuna hai superato, non capisci come muoverti, secondo me significa che non c’è quell’attaccamento e quella voglia che serve per fare le cose come si deve». A dirlo nel corso del programma de L’altro Corriere tv (canale 75) “I fatti del calcio”, condotto da Giuseppe Milicchio, è stato Bortolo Mutti, ex tecnico rossoblù, ospite insieme ad Aladino Valoti e Gigi Simoni, ex calciatori del Cosenza. «Si usa un po’ la squadra come un giocattolo – ha aggiunto Mutti – si tratta di un patrimonio di una comunità e credo che ci siano delle responsabilità anche politiche, perché bisognerebbe dare forza a chi gestisce una realtà di questo tipo. È mancato tutto e sta mancando tutt’ora, leggendo le varie vicende giudiziarie, vuol dire che queste cose erano già alle spalle, non sono uscite solo ora. La squadra andava protetta, tutelata, così non vai da nessuna parte. I sintomi erano già gravi tanto tempo fa e bisognava fare qualcosa in tempo. Non è stato fatto nulla neanche nell’ultimo calciomercato, in cui c’era la possibilità di tamponare certe falle e mettere l’allenatore nelle condizioni di lavorare al meglio. Allenatore che un po’ coinvolgo, perché non devi solo essere attaccato alla panchina, devi essere una forza d’urto nella squadra, nella società, per cambiare le cose. In questo momento non c’è unione, la tifoseria si è smarrita, la squadra non lotta più, e la serie B è tremenda, si sa».
Queste invece le parole di Aladino Valori: «Il Cosenza è in una situazione difficile, partita già a inizio stagione con una penalizzazione complicata. Secondo me ha sempre cercato di lottare e vendere cara la pelle, anche sabato scorso contro il Palermo nella prima mezz’ora ha disputato una signora partita. L’episodio del rigore ha compromesso la sfida e la squadra si è sciolta frettolosamente come non è capitato tante volte in questa stagione, forse solo nelle ultime due partite».
«Una retrocessione – ha detto ancora Valoti – sarebbe un dramma per tutti. La B è una categoria che può permetterti sempre di stare a galla e gestirti con i contributi della Lega. Io mi auguro che il Cosenza possa ancora riprendersi». (redazione@corrierecal.it)
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