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Strage di Cutro, il sindaco Ceraso: «Immagini indelebili che non si possono dimenticare»

Il primo cittadino due anni dopo la tragedia che ha colpito il suo paese: «Un dolore immenso. Questa gente si muove per fame e disperazione»

Pubblicato il: 25/02/2025 – 9:22
Strage di Cutro, il sindaco Ceraso: «Immagini indelebili che non si possono dimenticare»

CUTRO «Quando sono arrivato le prime notizie parlavano di qualche morto, poi ho visto che era pieno di donne e uomini. Sono immagini indelebili che non si possono dimenticare perché ti toccano per sempre». Il sindaco di Cutro Antonio Ceraso, ospite a Buongiorno Regione del Tg3 Calabria, ricorda a due anni di distanza la tragedia che ha colpito il suo paese e che causò la morte di 94 migranti. «All’inizio mi sono sentito perso, ho detto: ora cosa faccio? Poi c’è stata l’intera Calabria che ha cercato di mettere a disposizione loculi. Io ho pensato che questa gente andasse inumata secondo il loro rito, così ho deciso di creare nel nostro cimitero una sorta di cimitero islamico».

«Ci ha lasciato un dolore immenso»

«Noi – continua – come popolo di Cutro abbiamo vissuto la tragedia come una di famiglia, ci ha toccato e lasciato veramente un dolore immenso. Ecco perché siamo stati proiettati al mondo intero come un paese accogliente, Cutro non è solo ‘ndrangheta, la maggior parte sono lavoratori e persone per bene. Noi stessi abbiamo vissuto l’emigrazione, chi per lavoro chi per studi, questa gente emigra per disperazione, per fame e stupri. Mettono a rischio loro stessi e le loro famiglie perché lì dove sono non vivono». Il sindaco Ceraso invita alla riflessione: « Non possiamo vivere la tragedia con uno specchio davanti, mettiamo in conto che anche noi possiamo patire le stesse circostanze. Queste persone in primis vanno salvate, poi si decide cosa fare». Domani saranno diversi i momenti in città in cui verranno ricordate le vittime. «Bisogna ricordare solamente nella preghiera, noi abbiamo dimostrato da subito di essere un paese accogliente. L’accoglienza non è un pezzo di pane o una coperta, ma integrare queste persone nella comunità e non ai margini». Sulle eventuali responsabilità il primo cittadino aggiunge: «Sicuramente qualcosa non ha funzionato, ma non mi gratifica trovare i capri espiatori, la magistratura farà il proprio corso. Dobbiamo però intervenire e affrontarlo come problema europeo. Non possiamo aspettare la prossima tragedia».

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