SAN GIOVANNI IN FIORE Oggi, il Liceo Scientifico di San Giovanni in Fiore ha ospitato un evento teatrale di notevole valore, inserito in un percorso di approfondimento culturale che l’istituto sta portando avanti con determinazione. Dopo lo spettacolo “Nella divina proporzione”, monologo dell’attore Roberto Visconti, diretto da Giancarlo Cauteruccio, sulla prospettiva di Brunelleschi, il teatro è tornato protagonista in questa scuola, stavolta con “Bollari. Memorie dallo Jonio”, spettacolo sulle radici profonde della Calabria, terra circondata dal mare.
Opera di Carlo Gallo con la collaborazione artistica di Peppino Mazzotta, lo spettacolo ha offerto agli studenti e ai docenti dello Scientifico di San Giovanni in Fiore un’esperienza intensa, capace di restituire frammenti di vita, storia e identità attraverso la potenza della parola e del gesto scenico.
Lo spettacolo affonda le radici nella memoria orale dei pescatori calabresi, nei loro racconti tramandati di generazione in generazione. Il titolo richiama un’antica espressione fonica usata per segnalare l’arrivo dei tonni in mare aperto. Un grido di speranza, un segnale che portava con sé il sogno di una pesca abbondante e la possibilità di sfamare intere famiglie. Dietro quel suono c’era un mondo fatto di riti, attese e sacrifici, un mondo che la modernità ha spazzato via ma che “Bollari” riesce a riportare sulla scena con straordinaria forza evocativa.
Il protagonista, immerso in un tempo sospeso tra passato e presente, ha dato voce a storie di fatica e resistenza, intrecciando parole, movimenti e suoni che sembravano emergere direttamente dalle onde del mare. La lingua utilizzata ha restituito il sapore autentico di un dialetto poetico e arcaico, capace di parlare a tutti senza bisogno di traduzioni. La narrazione si è sviluppata come un racconto orale ininterrotto, dove ogni gesto e ogni pausa hanno contribuito a creare un ritmo ipnotico, quasi musicale.
Il mare, elemento centrale della vicenda, ha fatto da sfondo a una Calabria che ha sempre vissuto in bilico tra bellezza e dolore. La pesca come sopravvivenza, le comunità costiere segnate dalla povertà, il fascismo e la guerra, tutto si è fuso in un mosaico di immagini potenti. La storia della “Cecella”, il miglior peschereccio dello Jonio, ha fatto rivivere l’epoca in cui il mare era una risorsa e una minaccia, un confine da attraversare e un destino a cui non si poteva sfuggire.
Il Liceo Scientifico di San Giovanni in Fiore ha voluto ospitare questo spettacolo perché il teatro è un veicolo di conoscenza e di coscienza. Come ha sottolineato la dirigente scolastica Angela Audia, «il teatro non è solo intrattenimento, ma uno strumento per comprendere meglio la realtà, per avvicinarsi alla cultura classica e per riscoprire le radici della propria terra senza stereotipi o pregiudizi».
Il professore Giovanni Iaquinta, umanista e letterato, ha ribadito che questo è solo il primo di una serie di appuntamenti che confermano il ruolo del Liceo locale come spazio di apertura e di crescita culturale. Il gradimento degli studenti dimostra quanto siano necessarie e stimolanti iniziative del genere.
“Bollari” è un viaggio dentro la memoria collettiva, un momento di riflessione sulla storia e sull’identità di una Calabria che, nonostante i cambiamenti, continua a essere profondamente legata al mare e ai suoi racconti. Il mare, che per secoli è stato vita, speranza e confine, torna sulla scena per ricordare chi sono i calabresi e che cosa possono essere. Messaggio che al Liceo di San Giovanni in Fiore è passato in pieno.
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