COSENZA La direzione nazionale del Partito democratico ha aperto una finestra congressuale primaverile per i livelli regionali, provinciali e i circoli in scadenza nel 2025. Poiché il nostro ultimo congresso si è tenuto nell’autunno del 2021, ci siamo trovati di fronte a una scelta: attendere ancora qualche mese per celebrarlo dopo l’estate o aderire alla nuova finestra congressuale proposta.
«Attraverso un costante e positivo confronto con il livello nazionale, come Calabria abbiamo deciso di aderire a questa opportunità che coinvolgerà molte regioni e molte province in tutta Italia, da Bologna a Palermo. Voglio ribadirlo con fermezza: siamo stati noi e solo noi a decidere di andare ora ai congressi. Ero presente alla direzione nazionale di ieri insieme al Segretario regionale Irto e alle dirigenti cosentine Locanto e Bruno Bossio. Letture che parlano di azzeramenti guidati da Roma sono pura fantascienza». A dirlo, in una nota, è il segretario della federazione provinciale del Pd Cosenza Vittorio Pecoraro.
«Abbiamo scelto di svolgere i congressi prima dell’estate perché vogliamo arrivare più forti alle prossime elezioni regionali, evitando di doverli organizzare troppo a ridosso di un appuntamento elettorale cruciale. Tuttavia, sarebbe un errore considerare questi congressi solo come una formalità burocratica o ridurli a un semplice dibattito su nomi e incarichi. Devono essere piuttosto un’occasione per ridefinire la nostra visione e il nostro ruolo, aprendo le porte, coinvolgendo le energie migliori e promuovendo un confronto costruttivo. Osservando le immagini dei congressi che ci hanno eletti nel 2022, emergono dettagli che raccontano il contesto di quel momento: centinaia di mascherine testimoniano come fossimo ancora nel pieno della ripresa post-pandemica. In Europa si completava la campagna vaccinale, mentre in Italia il governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi affrontava sfide decisive», aggiunge Pecoraro.
«In quel momento, il Partito Democratico, sotto la leadership di Enrico Letta, cercava un equilibrio nel delicato contesto governativo. In Calabria, le elezioni regionali si erano appena svolte in seguito alla scomparsa della Presidente Jole Santelli, con l’elezione di Roberto Occhiuto. Il nostro partito, reduce da un lungo periodo di commissariamento, cercava di riorganizzarsi per svolgere un’opposizione efficace e incisiva. In sintesi, siamo stati eletti in un mondo diverso, in un’Italia in evoluzione e in un Partito Democratico che ha attraversato significativi cambiamenti. Da allora, abbiamo affrontato un percorso impegnativo, non privo di difficoltà, ma anche ricco di momenti di autentica politica, fatta di impegno e passione. Conservo con grande emozione il ricordo delle visite di Elly Schlein in Calabria, come a Corigliano-Rossano e Mormanno, testimonianze di un dialogo continuo con il territorio. Oggi siamo chiamati a scrivere una nuova pagina collettiva. È il momento di riflettere sui punti di forza e sulle criticità emerse in questi anni, di dare spazio alle idee maturate attraverso il confronto e di delineare un rinnovato percorso politico. Si apre quindi una stagione di rilancio, in cui il Partito Democratico è pronto a giocare all’attacco in questo suo secondo tempo».
«È falso che le cariche all’interno del Partito Democratico calabrese sono state azzerate, restano in carica tutti gli organismi regionali e provinciali». Così Giuseppe Peta, responsabile organizzazione del Partito Democratico della Calabria. «È stata, invece, aperta una finestra temporale per consentire il naturale rinnovo degli organismi in scadenza. Sarà il partito calabrese a decidere, in piena autonomia, tempi e modalità di svolgimento dei congressi. Finalmente -sottolinea Peta- anche in Calabria, nel Partito Democratico tornano ad essere normalità il rispetto delle regole e la dignità degli iscritti». (redazione@corrierecal.it)
x
x