COSENZA Il Ministero della Giustizia dà ragione agli avvocati cosentini, il processo “Reset” può celebrarsi a Cosenza. È quanto rende noto il Consiglio direttivo della Camera penale di Cosenza composto da Alessandra Adamo, Valentina Spizzirri, Domenico Caputo, Angelo Nicotera, Pietro Sammarco, Sergio Sangiovanni, con il segretario Gabriele Posteraro e il presidente Roberto Le Pera. Nella nuova relazione ministeriale del gennaio 2025 indirizzata al presidente e ai consiglieri – riporta un documento della Camera penale di Cosenza inviato ai presidenti e ai consiglieri del Coa di Cosenza e al Comitato Pari Opportunità, Aiga, Camera civile, Camera Minorile – si desume che «le aule “penali” del Palazzo di giustizia di Cosenza sono finalmente in grado di rispondere all’esigenza della pluralità dei collegamenti “remotizzati” indispensabili per la trattazione del processo».
«Oggi – viene riportato nel documento – scriviamo a margine del recente Consiglio tenuto dal Coa di Cosenza lo scorso 17 febbraio, a cui, invitati, abbiamo attivamente partecipato. Il tema continua a riguardare il trasferimento coatto della sede giudiziaria naturale dei maxiprocessi dal Palazzo di giustizia di Cosenza a Lamezia e, successivamente, a Castrovillari e, finanche, a Catania avvenuto per indicazione vincolante dell’Ufficio di Presidenza del Tribunale di Cosenza. L’asserita “assenza di aule protette nel Palazzo di giustizia di Cosenza” è affermazione resa eccentrica e infondata da più circostanze: la prima, quella che abbiamo congiuntamente sostenuto in tutte le Sedi, ossia l’impiego di milioni di euro per lavori che, nello stesso Palazzo, stanno riguardando ambiti diversi dalle aule d’udienza, fatto incompatibile con la carenza strutturale di “aule protette” perché rende inverosimile che la spendita di denaro pubblico non abbia avuto quale priorità l’adeguamento delle aule per consentire l’effettivo esercizio della giurisdizione; la seconda, appresa di recente, conseguentemente al rilascio, da parte della Presidente del Tribunale di Cosenza al richiedente Coa di Cosenza, di documenti attinenti alle ragioni del trasferimento della sede naturale del maxiprocesso 3804/17 RGNR (c.d. Reset). Per ordine. Con nota del 7.7.2023, l’Ufficio di Presidenza della Sezione penale del Tribunale di Cosenza, con riferimento alla trattazione del processo 3804/17 RGNR(c.d. Reset), ha comunicato che “il rilevante numero di imputati (presumibilmente 150, per la maggior parte dei quali è prevista la partecipazione a distanza ai sensi dell’articolo 146 bis cpp.) e di difensori e parti private non cons ente la trattazione presso questo Tribunale, non dotato di aule adeguate”».
«Con nota del 12.7.2023 – prosegue la Camera penale – l’Ufficio di Presidenza del Tribunale di Cosenza ha trasmesso all’Ufficio di Presidenza della Corte di Appello di Catanzaro la seguente richiesta: “… vista la nota del Presidente della Sezione penale, rilevato che risulta necessaria l’individuazione di un’aula protetta presso cui celebrare il dibattimento sia per la natura dei reati … che per il rilevante numero di imputati (presumibilmente 150, per la maggior parte dei quali è prevista la partecipazione a distanza ai sensi dell’art. 146 bis cpp) che non consente la trattazione presso questo Tribunale, non dotato di aule adeguate; visto l’art. 145 bis disp att cpp. … richiede di voler provvedere …all’individuazione di un’aula protetta …”, Con provvedimento del 13.7.2023, l’Ufficio di Presidenza della Corte di Appello di Catanzaro, scrivendo in calce alla suddetta comunicazione del 12.7.2023, ha “individuato” -quale “aula adeguata- “l’aula bunker di Lamezia Terme”. Successivamente ai fatti che hanno reso impraticabile l’aula bunker di Lamezia Terme, l’Ufficio di Presidenza della Corte di Appello di Catanzaro, con provvedimento del 4.11.2024, “vista la nota in data 28 ottobre 2024 con la quale la Presidente della Sezione penale del Tribunale di Cosenza, in relazione all’inagibilità dell’aula bunker di Lamezia terme, ove era in corso di trattazione il processo Dda c.d. Reset, ha chiesto al Presidente del Tribunale di Cosenza l’individuazione di altra idonea struttura che, per la sua superficie, le necessarie dotazioni informatiche e il sistema di collegamenti a distanza, consenta la celebrazione delle udienze già calendarizzate garantendo ai numerosi imputati, 124, e ai relativi difensori l’esercizio del diritto di difesa senza alcuna limitazione” e “rilevato che il Presidente f.f. del Tribunale di Cosenza ha trasmesso la nota in questione alla scrivente Presidente della Corte di Appello e al Procuratore Generale per quanto 3 di competenza, rappresentando che nella sede giudiziaria di Cosenza non sono disponibili aule protette … … ritenuto che all’interno del distretto di questa Corte di Appello solo l’aula bunker del Tribunale di Castrovillari può consentire, per le sue dimensioni e le caratteristiche di dotazioni e impianti che un maxi-processo con un numero tanto elevato di imputati, quale è il processo c.d. Reset sia celebrato alla presenza di tutti coloro che hanno diritto di presenziare, senza alcuna limitazione per l’esercizio del diritto di difesa, ritenuto, pertanto, che va revocato il provvedimento con il quale è stato individuato per la celebrazione del processo in questione l’aula bunker di Lamezia Terme, dispone che il processo … sia celebrato, fino a nuove disposizioni, nell’aula bunker del Tribunale di Castrovillari”».
«Con la recente “Relazione sullo stato dell’arte”, del 27.01.2025, riportata nella comunicazione a firma del Dirigente della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Dipartimento per l’innovazione tecnologica della giustizia del Ministero della Giustizia -viene rilevato nel documento – è stato ufficializzato quanto già, in parte, evidenziato, dall’Ufficio di Presidenza della Corte di Assise di Cosenza con la nota prot. 1/2024 ossia che: tutte le aule di udienza sia civili che penali del Tribunale di Cosenza sono provviste di punti rete in seguito alla realizzazione del cablaggio strutturato avvenuto di recente in Convenzione Consip Lan 7; l’aula 1 e l’aula 9 sono state interessate dall’adeguamento Cartabia consistente in collegamenti remoti con le case circondariali mediante linee dati, telefoni e telecamere dedicate; queste due aule sono dotate di assistenza manutentiva nazionale a carico di TIM che è possibile richiedere mediante chiamata al numero telefonico … ; la connessione di nuovi pc fissi e/o portatili ai punti rete e problematiche varie sui pc Teams possono essere richieste attraverso il sito di assistenza esterna; le restanti aule penali sono dotate di telecamere MaxHub fornite dalla Corte di Appello di Catanzaro e collegate mediante porta Usb e si potrà richiedere supporto al sito di assistenza esterna. Dunque avevamo ragione. La “Relazione” ministeriale restituisce uno stato delle aule del Palazzo di Giustizia di Cosenza completamente diverso dalle precedenti valutazioni degli Uffici di Presidenza della sezione penale e del Tribunale di Cosenza: è documentata la sussistenza di aule che, a seguito di un imponente adeguamento informatico, sono finalmente in grado di rispondere all’esigenza della pluralità dei collegamenti “remotizzati” indispensabili per la trattazione del processo 3804/17. 4 Tale “nuovo stato delle cose” impone una iniziativa decisa, finanche giudiziaria, per riportare il maxiprocesso 3804/17 nella sede naturale, il Palazzo di giustizia di Cosenza. Intendiamo procedervi con l’Istituzione forense bruzia e, magari, con tutta l’Avvocatura cosentina, onde portare a termine ciò che insieme abbiamo iniziato».
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