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Cosenza, l’“altro” Partito democratico rilancia sulla città unica: «Un Piano strutturale associato per l’area urbana»

Confronto a più voci sul PSC. Invocato da più parti il coinvolgimento di Casali del Manco, Montalto Uffugo e Mendicino

Pubblicato il: 04/03/2025 – 12:44
Cosenza, l’“altro” Partito democratico rilancia sulla città unica: «Un Piano strutturale associato per l’area urbana»

COSENZA Un Piano strutturale che da comunale (PSC) diventi associato (PSA) per tornare a parlare, se non di città unica, almeno di grande area urbana. Ne ha discusso ieri il Partito democratico cosentino, o meglio una sua frangia, quella cioè che fa capo alle figure più critiche con la segreteria provinciale, da Elio Bozzo (Democratici per la Calabria) a Francesco Graziadio (gruppo consiliare Democrazia e Partecipazione), da Giacomo Mancini a Sergio De Simone.
Con loro, ieri pomeriggio all’hotel Royal, anche Bruno Maiolo e i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil (Massimo Ianni, Paolo Cretella e Michele Sapia), Domenico Passarelli (presidente INU Calabria), Battista Sangineto (docente Unical), i presidenti degli ordini provinciali degli architetti e degli ingegneri Pasquale Costabile e Marco Saverio Ghionna.
E se Maria Pia Funaro, responsabile Ambiente della segreteria regionale di Sinistra Italiana, invita tutti «a una riflessione tecnica e politica sul PSC di Cosenza, perché chi amministra deve avere la capacità di divergere, di spostare lo sguardo, per saper cogliere le trasformazioni sociali del nostro territorio», Bianca Rende, capogruppo di Cosenza Cresce Insieme a Palazzo dei Bruzi, lamenta una «totale continuità col periodo precedente, il Pd aveva avanzato notevoli dubbi sulla validità del processo e sulle scelte urbanistiche: oggi quei dubbi sono dissolti?». Per la consigliera bisogna «aprire discussione con i cittadini e gli ordini professionali. Dopo 15 anni – rileva – è giusto portare lo strumento urbanistico in consiglio, ma si faccia in maniera democratica e collegiale». Sull’ipotesi Psa, Bianca Rende si dice favorevole «essendo io favorevole alla città unica, ma – propone – ripartiamo da lì e miglioriamo il piano esistente coinvolgendo Casali del Manco, Montalto Uffugo e Mendicino».
Anche per Francesco Graziadio si tratta di ampliare la gittata di quello che al momento è uno «strumento superato e da ripensare», facendo leva su una «sinergia economica, sociale e culturale» che è già nei fatti. Un’ultima anomalia da sanare nel Psc disegnato quindici anni fa, secondo il consigliere comunale di maggioranza riguarda la «cubatura eccessiva perché calcolata su 100mila abitanti». (redazione@corrierecal.it)

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