BOLOGNA E’ stato portato questa mattina in carcere dai carabinieri di Gualtieri (Reggio Emilia), Cesare Muto, 45 anni, calabrese, dopo che lo scorso 26 febbraio è diventata definitiva la sua condanna a 2 anni e 8 mesi nell’ambito di uno dei filoni processuali scaturiti dall’indagine “Grimilde” del 2019, che aveva al centro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia e ha disarticolato il ramo del clan Grande Aracri che faceva capo a Francesco, fratello del boss cutrese Nicolino Grande Aracri. Cesare Muto, nel settembre 2006 e nel dicembre del 2013 si è reso responsabile dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e trasferimento fraudolento di valori. L’ufficio esecuzioni penali della Procura generale presso la Corte di Appello di Bologna, dopo la sentenza definitiva, ha emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione a carico del 45enne. L’uomo è stato quindi raggiunto dai carabinieri a casa sua, nel Comune di Gualtieri, e accompagnato in carcere per scontare la pena. (Ansa)
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