REGGIO CALABRIA Un master che ha potenzialmente un’ampia platea, è aperto trasversalmente a tutte le classi di laurea e si rivolge a chi intende acquisire competenze specialistiche avanzate sui temi della sostenibilità, laureati magistrali o con titoli equivalenti, ottenuti in Italia o all’estero, sia del nuovo che del vecchio ordinamento. A promuoverlo l’Università Mediterranea di Reggio Calabria con il Dipartimento di Agraria e con il contributo delle competenze di tutti gli altri Dipartimenti dell’ateneo reggino. Organizzato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, il Master è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri ed in convenzione con la Regione Calabria, Settore Alta Formazione, Università e Ricerca Scientifica. Prevista l’erogazione di borse di studio a copertura totale delle spese di iscrizione. La scadenza per le iscrizioni è fissata al prossimo 12 marzo. La professoressa Anna Irene De Luca spiega al Corriere della Calabria il senso dell’iniziativa: «Il titolo del master è “One Health – Analista esperto nella valorizzazione di modelli sostenibili di salvaguardia, sviluppo e twin transition, dell’area vasta dello Stretto di Messina”, l’intenzione della Mediterranea è quella di offrire ai laureati ed ai professionisti dell’Area dello Stretto, un percorso di formazione avanzato ispirato ai princìpi del cosiddetto approccio One Health, formulato dalle Nazioni Unite, con l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura-FAO, il Programma per l’Ambiente-UNEP, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS. Approccio che si riferisce ad un nuovo concetto di salute globale del territorio e della società, in una visione integrata e unificante, riconoscendo che gli ambiti del benessere e della qualità della vita, espressi nelle diverse componenti antropiche ed ecosistemiche, sono strettamente collegati e interdipendenti».
Quanto ai destinatari del master De Luca evidenzia che «sicuramente è un master rivolto a tutti i giovani laureati che intendono approfondire ed acquisire abilità strategiche sulle tematiche della sostenibilità, declinate in più competenze multidisciplinari espresse dalle aree delle scienze giuridiche, della politica economica, della bioeconomia, della pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, della gestione dei processi produttivi, della tutela degli ecosistemi e della biodiversità. Ma – aggiunge De Luca – possono iscriversi anche tutti coloro che sono già inseriti nel mondo del lavoro in aziende private o nella pubblica amministrazione con l’obiettivo di potenziare le proprie professionalità e sviluppare competenze tecniche e strategiche legate ai più recenti orientamenti strategici regionali, nazionali, comunitari ed internazionali, anche per la gestione dei percorsi di doppia transizione tecnologica e ambientale, individuando strategie per una trasformazione digitale e verde simultanea dei processi produttivi e della società. Quanto agli obiettivi la docente dell’Università reggina specifica «è un master che offre una concreta possibilità di crescita culturale e professionale ed è rivolto a formare tecnici analisti di alto livello professionale capaci di progettare e implementare modelli sostenibili di sviluppo territoriale secondo una visione olistica multidisciplinare con competenze strategiche per supportare le governance nella valutazione degli impatti delle trasformazioni nell’Area dello Stretto, migliorando il benessere della società e degli ecosistemi, pianificando e strutturando programmi di controllo e salvaguardia del territorio».
Decisamente corposa l’offerta formativa «i contenuti disciplinari sono consistenti e saranno caratterizzati da un approccio critico e propositivo destinato alla formulazione di analisi e interpretazioni rigorose delle trasformazioni territoriali, e sono rivolti agli allievi che acquisiranno un “up-skill” di competenze manageriali per la gestione della complessità e pertanto un posizionamento competitivo nel mercato del lavoro a seguito delle abilità specifiche conseguite. Come materie parliamo di in materia di cambiamenti climatici e tutela della salute, bioetica, biogiuridica e sostenibilità ambientale, ecologia del paesaggio e degli Habitat (del Mediterraneo), gestione emergenze energetiche ed ecologiche ad esempio, difesa del suolo e mitigazione dei fenomeni di dissesto del territorio, pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale in fase di transizione ecologica e digitale, sostenibilità delle produzioni Food e dell’agricoltura, strumenti di analisi delle strategie politiche e sociali degli enti di governo del territorio, geopolitica,E-government, e-participation, e-procurement, Cybersecurity, mobilità sostenibile e logistica. Professionisti così formati – conclude De Luca – e con capacità strategiche e comunicative, potranno ad esempio supportare, dal punto di vista metodologico, tecnico e strategico, le governance nella valutazione degli impatti conseguenti alle grandi trasformazioni previste per l’area vasta dello Stretto di Messina, in termini di benessere della società e degli ecosistemi.
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