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IL CASO

Elezioni a Lamezia, Mascaro «non è più candidabile»

Lo sostiene l’avvocato Armando Chirumbolo che, nel 2019, si occupò di un ricorso relativo a presunti brogli elettorali

Pubblicato il: 06/03/2025 – 18:48
Elezioni a Lamezia, Mascaro «non è più candidabile»

LAMEZIA TERME L’attuale sindaco di Lamezia Terne, Paolo Mascaro, non potrebbe ricandidarsi alle prossime amministrative in programma in primavera in quanto avrebbe già svolto due mandati. Lo sostiene l’avvocato Armando Chirumbolo che nel 2019 si occupò di un ricorso relativo a presunti brogli elettorali dai quali scaturì il commissariamento del Comune di Lamezia. «Tutti gli organi del Comune – afferma il legale in una nota – sono rimasti in carica per un tempo di molto superiore a 2 anni, 6 mesi ed 1 giorno previsti dalla Legge ai fini della maturazione del mandato elettorale, e pertanto, il secondo mandato è da ritenersi pienamente maturato». «Il punto nodale – prosegue – riguarda, invero, il primo mandato elettorale, successivo alle elezioni del maggio 2015. Il sindaco e i consiglieri comunali, a seguito delle elezioni del maggio 2015, sono stati proclamati dal Tribunale di Lamezia Terme il 19 giugno 2015 che è la data dalla quale parte il mandato della prima consiliatura, per poi essere sospesi a seguito di scioglimento per pericolo di infiltrazioni mafiose, con Decreto del Presidente della Repubblica, del 24 Novembre 2017. Ebbene, questo primo periodo che va dal 19 giugno 2015 al 24 novembre 2017 è pari ad anni 2, mesi 5, giorni 6. Successivamente, all’esito di un giudizio instaurato innanzi al Tar Lazio dai legali del sindaco avverso lo scioglimento del Consiglio comunale della città, veniva pubblicata il 22 febbraio 2019 la sentenza immediatamente esecutiva, con la quale veniva annullato lo scioglimento del Consiglio comunale e quindi, da quella data, venivano reintegrati gli organi eletti del Comune di Lamezia Terme, per poi essere nuovamente e definitivamente sospesi in data 22 marzo 2019, con Decreto inaudita altera parte del Consiglio di Stato, al quale, nel frattempo, aveva presentato ricorso la Avvocatura generale dello Stato contro la precedente sentenza del Tar Lazio. Ebbene, questo secondo periodo che va dal 22 febbraio 2019 al 22 marzo 2019 è pari a giorni 28». «Dalla sommatoria del primo periodo con il secondo periodo – conclude l’avvocato Chirumbolo – si ricava che, il mandato della prima consiliatura, con gli organi eletti in carica, è durato anni 2, mesi 6, giorni 4, e, pertanto, può ritenersi anche questo primo mandato pienamente maturato». (redazione@corrierecal.it)

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