Gasparri: «Le comunità come “Il Delfino” vanno sostenute. Presto in Calabria per incontrali»

ROMA «Le vie per uscire dalle droghe, dalle dipendenze sono infinite, devono parlare alla mente e al cuore delle persone, non al carcere. Quando ci sono condanne limitate fino a sei anni la legge prevede la possibilità di andare in comunità. La soluzione non è liberalizzare la droga, bisogna dare un’alternativa alla droga, un’alternativa che può essere la cultura, il sapere, il lavoro, lo stare insieme». Così ai microfoni del Corriere della Calabria il senatore e capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, in occasione della presentazione del volume “Dalla comunità di recupero un esempio per recuperare il senso di comunità”, presentato nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato, a Roma. Il libro nasce da un laboratorio di scrittura creativa promosso dalla dottoressa Felicita Cinnante al centro di solidarietà “Il Delfino”, che opera a Cosenza.

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«Ho apprezzato molto il libro – ha detto Gasparri – che introduce nella comunità “Il Delfino” in Calabria la scrittura come via recupero di identità, di percezione. Chi cade nelle dipendenze delle droghe o da altro, ha bisogno di ritrovare le ragioni profondi della vita». A margine dell’evento, Gasparri, come anticipato da Orsomarso durante la presentazione, ha annunciato una visita in Calabria per sostenere una realtà diventata esempio a livello nazionale: «Le comunità come “Il Delfino” vanno sostenute perché sono le uniche realtà che aiutano le persone a uscire dalle dipendenze. Chi invece ti vuole dare la droga legale ti uccide, chi ti dà solo risposte burocratiche-amministrative non risolve un problema che una realtà in cui si vive con altre persone può risolvere nel tempo con pazienza. Io ho dato la mia disponibilità per incontrarli in sede». «Purtroppo – ha aggiunto – la mia ultima presenza in Calabria è stata legata alla tragedia che ha colpito la famiglia del collega, il senatore Mario Occhiuto, che pure richiama il tema del disagio dei giovani», ha spiegato Gasparri, esprimendo ancora una volta vicinanza alla famiglia Occhiuto. (m.r.)

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