ROMA «Dichiarazione dello stato di emergenza, per la durata di dodici mesi, in relazione alla situazione di criticità in atto concernente il sistema ospedaliero della Regione Calabria»: è uno dei provvedimenti del Consiglio dei ministri che si è riunito oggi pomeriggio, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente Giorgia Meloni (segretario, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano).
La scelta del governo arriva dopo quella di ritirare un emendamento – molto simile al testo approvato in Consiglio dei ministri – che era stato presentato al decreto Milleproroghe in Senato.
Lo stato di emergenza è una condizione giuridica che può essere attivata al verificarsi o nell’imminenza di eventi eccezionali come terremoti, incendi, alluvioni o crisi sanitarie. Quando cioè si renda necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per proteggere i cittadini e riparare eventuali danni. In questi casi, è possibile derogare le norme di legge e i vincoli di bilancio.
Nel caso specifico della Calabria la misura adottata oggi dal Cdm consentirà di accelerare tempi e procedure con riferimento alle strutture sanitarie in via di realizzazione, a partire dai nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro e dai presidi finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La criticità degli ospedali calabresi nel mettere a terra i lavori connessi al Pnrr ha spinto il governo a intervenire a gamba tesa dichiarando quella condizione giuridica che solitamente viene attivata in caso di eventi eccezionali, come terremoti e altre crisi improvvise.
Sarà quindi nominato un commissario straordinario che dovrà approntare un piano per interventi di riqualificazione della rete ospedaliera calabrese, anche infrastrutturali. Il commissario sarà chiamato, in prima battuta, a coordinare il sistema ospedaliero pubblico per velocizzare i lavori del Pnrr così da rispettare i tempi e gli obiettivi. Il nome verrà individuato dal capo della Protezione civile nazionale, Fabio Ciciliano.
«Il governo smentisce il commissario alla Sanità calabrese, con la dichiarazione dello stato di emergenza per le criticità del sistema ospedaliero regionale. È un fatto gravissimo: significa che Roberto Occhiuto ha mentito senza controllo». È durissima la reazione del Pd Calabria alla notizia dell’ennesima emergenza per la sanità calabrese. «Per tre anni, abbiamo denunciato inascoltati – scrivono i dem calabresi in una nota – i ritardi, le omissioni, gli errori, le carenze e le bugie riguardo alla gestione del sistema ospedaliero della Regione Calabria, tutti dati tristemente confermati anche durante il tour che in queste settimane stiamo facendo tra le strutture regionali. Ora la verità è venuta a galla e il Consiglio dei Ministro ha addirittura assunto un provvedimento straordinario. Pertanto, per salvare la faccia, Occhiuto –conclude il comunicato stampa del Pd Calabria– dovrebbe immediatamente lasciare l’incarico di commissario alla Sanità». (redazione@corrierecal.it)
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