COSENZA «Mentre anche in questi giorni si segnalano atti di bullismo e violenze persino da parte di genitori contro i docenti, va segnalata positivamente l’Assistenza Sanitaria Integrativa, stabilita con Decreto al personale della Scuola, voluta dal Ministro dell’Istruzione Valditara. Al di là dell’aspetto economico, circa 3.000 euro annui, l’iniziativa si prefigge di garantire ed incrementare il Welfare, da sempre cavallo di battaglia dell’UGL, unica strada da seguire per un Paese civile che voglia tutelare il benessere dei cittadini.
Ciò offre altresì l’opportunità di valutare il comparto dell’Istruzione, oggi in sofferenza a causa sia di riforme adottate in passato che non hanno contribuito a migliorarlo, sia per inadeguatezza burocratica “centrale” rispetto ai cambiamenti che “subisce” la società, accentuata dal contesto fortemente innovativo e tecnologico con l’IA che aprirà mondi inimmaginabili. L’aggiornamento professionale resta un aspetto fondamentale, seppur da attuare con nuove logiche e criteri, ritiene lUGL, per “curare” le emergenze più evidenti. Troppo spesso invece riscontriamo che, in tali iniziative, emergono esclusivamente visibilità individuale e “business” che l’autonomia scolastica ha implicitamente introdotto. Sui tavoli ministeriali si confrontano diverse visioni di scuola e didattica, fino all’inevitabile compromesso tra “scuola del curricolo”, dove le discipline sono organizzate per aree in autonomia, e “scuola della cittadinanza attiva” che, evidentemente privilegia solo alcune discipline o attività rispetto ad altre. Un’attenzione particolare, va rivolta alla Primaria, il primo vero approccio allo studio e che, per questo, consiste in una tappa fondamentale nella crescita di bambini e nel loro rapporto con la Scuola. Il corpo docente va adeguatamente formato ed in possesso di laurea magistrale. Una Scuola che deve modificare anche la Didattica, abbandonando gli stereotipi e basandosi su ascolto e dialogo. Necessita un modo nuovo di concepire e svolgere il ruolo del docente. Una piattaforma informatica molto ampia, sperimentata in Gran Bretagna per mettere in contatto tempestivamente giovani con esperti dei vari tipi di attività dà loro informazioni efficaci in fase orientamento alle scelte, superando distanze territoriali-organizzative. Spunto prezioso per l’Italia, proprio quando attraverso innovazioni di sistema, si valorizza la formazione al lavoro con risorse umane specializzate, fortemente richieste dal mercato. Il docente deve essere un “allenatore” attento alle diverse sensibilità espresse dagli studenti e soprattutto, veicolando princìpi civici che, una volta fatti propri costituiscono le pietre miliari per formare i cittadini del domani, il rispetto e l’educazione. Valori che spesso vengono calpestati con atti di insubordinazione e violenza contro insegnanti ed Istituzioni, e qui un ruolo educativo prioritario dovrebbe svolgerlo la Famiglia non demando alla scuola il compito. Con onestà intellettuale risaliamo all’origine del fenomeno: la Famiglia quale struttura sociale non esercita più tale ruolo, anzi spesso veicola, direttamente o indirettamente, scorciatoie a discapito delle regole, per raggiungere risultati senza sacrifici. L’innovazione dei contenuti o la riscrittura delle Indicazioni, ha valore relativo se non avviene parallelamente alla riflessione sui metodi di insegnamento-apprendimento. La didattica laboratoriale non sarà utile in tutti i casi e per tutte le discipline, così come potrà non essere utile universalmente una didattica puramente trasmissiva che non coinvolga interesse e partecipazione degli alunni. Ma, ancora, la questione del metodo ne innesca un’altra, sul ruolo dell’insegnante nella “scuola del merito” e delle rinnovate indicazioni nazionali. L’indubbia importanza che rivestono i cambiamenti preannunciati dal Ministro, richiederà adeguata preparazione degli insegnanti, che dovranno dismettere la veste di semplici esecutori e riprendere quella di promotori di cultura, arte, epica, letteratura, poesia.
L’UGL esprime la più grande e convinta solidarietà al corpo docente: posti davanti ad una gioventù fragile – fenomeni di bullismo, baby gang – che si lascia trascinare da social pervadenti e diseducativi (e col post pandemia che ha lasciato strascichi psicologici inattesi, attacchi di panico e depressione) per cui le Istituzioni debbono valutare la presenza dello Psicologo. Dal punto di vista amministrativo-burocratico, si segnala la diversa gestione del Ministero circa i Dirigenti Scolastici: attuali manager, saranno misurati sia sui risultati che sugli obiettivi raggiunti, dai quali derivano riconoscimenti in termini economici. In conclusione va riaffermata la centralità dei docenti, consci della difficoltà del loro compito: una missione educativa-culturale con la responsabilità di formare la futura classe dirigente del paese». E’ la nota diffusa dall’Ugl Cosenza.
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