DIAMANTE Succede tutto in pochi secondi, venerdì scorso, con una bagarre – che qualcuno definisce «rissa» anche se per fortuna non si arriva alle mani – in consiglio comunale (qui la notizia): l’opposizione parla di aggressione e ancora oggi si susseguono le prese di posizione tra le due “fazioni” in aula.
Diamante, la città dei murales e del peperoncino dell’alto Tirreno cosentino, a differenza di altri centri ugualmente popolosi come Cetraro, Scalea e Paola tra due mesi non andrà al voto causa consigli sciolti per dimissioni di massa. Eppure quel che è accaduto nell’ultima seduta dell’assemblea elettiva cittadina – a prescindere dalle ragioni dei singoli – non depone bene per la politica. Un Consiglio comunale cominciato subito con forti tensioni e proseguita nella discussione dei punti all’ordine del giorno fino all’interruzione forzata.
Il gruppo di LiberaMente, il consigliere che si dice aggredito dal sindaco Achille Ordine, non usa mezzi termini e difende Francesco Liserre: «Vergogna! Abbiamo pensato molto se scrivere di questa vergognosa pagina politica del nostro paese… A mente fredda, però, ripensando all’indecoroso spettacolo offerto ieri da qualche membro del Consiglio Comunale e di qualche astante ultras nel pubblico, abbiamo ritenuto giusto dire a gran voce che quello che è successo è semplicemente vergognoso. Che questa maggioranza non regga il confronto dialettico e di conoscenza amministrativa con i gruppi di opposizione è ormai un dato acclarato e facilmente evidenziabile in tutti i Consigli Comunali che si sono tenuti fino ad ora. Fino a quando, cioè, per la prima volta nella storia del nostro paese si tenta d’impedire ai Consiglieri che ne fanno richiesta, la formulazione – ad inizio seduta consiliare – di Comunicazioni, Raccomadazioni, Segnalazioni, etc. Questa è una condizione che, sebbene non regolamentata, non è neanche vietata ed è alla base della democrazia che tanto hanno sbandierato in campagna elettorale e che miseramente è naufragata nel tentativo mal riuscito di imbavagliare le forze di opposizione».
Secondo LiberaMente, il 7 marzo «si è consumata sicuramente la peggior pagina politica del nostro Comune, che pure ha visto negli anni momenti di forti tensioni, ma mai si era arrivati ad una situazione di tale gravità. Un Sindaco che si alza dal suo scranno per cercare di aggredire fisicamente un Consigliere Comunale non lo avevamo ancora mai visto. E, se a questo si aggiunge che qualche supporter della maggioranza – magari padre, fratello, sorella o cognato di qualche Consigliere di maggioranza – lo ha emulato e ha tentato di aggredire lo stesso Consigliere, allora la frittata è fatta». Uno «spettacolo surreale, indecoroso, vergognoso, e non sappiamo quali altri aggettivi utilizzare per rappresentare il disagio provato, su cui i cittadini faranno – conclude il gruppo consiliare di opposizione – sicuramente la loro doverosa riflessione».
«Ad essere vergognosa è la silente indifferenza di chi, tra le forze consiliari, nonostante gli attacchi e le offese rivolte al Sindaco, non senta il dovere e la necessità di stigmatizzare i fatti accaduti e di prendere le distanze da determinati comportamenti. Quando si rivolgono offese al sindaco (peraltro del tutto immotivate), non (solo) si offende la sua persona (tralasciando tutto il resto), ma si offende soprattuto chi è stato democraticamente eletto per rappresentare ed amministrare una Città. Si offende un’intera comunità che dal sindaco è rappresentata. E, purtroppo, non è la prima volta che questo succede»: con queste parole il sindaco nega anche di aver «cercato di “aggredire fisicamente un Consigliere Comunale”. Affermazioni gravi, perché assolutamente non veritiere. Capisco che qualcuno pensi di avere sempre la verità in tasca, ma addirittura avere la presunzione di conoscere il pensiero o le intenzioni altrui appartiene a una dimensione trascendentale, ultraterrena, che forse qualcuno ritiene di possedere. Ho sentito le forze di opposizione lamentarsi di una compressione del diritto al contraddittorio o dell’impossibilità di poter interloquire sulle questioni che attengono al paese. Le evidenze dicono altro. Basta guardare i video dei consigli comunali per capire come, anche in questo caso, si strumentalizzi la realtà».
Per Ordine «appare evidente, come la dialettica e il confronto siano in tutto e per tutto garantiti e assicurati dal Presidente del Consiglio Comunale, Mariano Casella (come è giusto e doveroso che sia), su tutti i punti all’ordine del giorno, anche ben oltre i limiti normativi che disciplinano il funzionamento del Consiglio. Ma su questo si tace. Si preferisce sostenere che il Presidente del Consiglio Comunale avrebbe impedito ai consiglieri di fare comunicazioni, senza però rimarcare come il Regolamento sul funzionamento del Consiglio stabilisca come le comunicazioni siano prerogativa del Presidente. In conclusione il Sindaco può essere offeso e al Presidente (a tacer d’altro) è preclusa la possibilità di applicare il regolamento. Questa è la lettura che sembra trarsi. Preferisco lasciare ai cittadini ogni più opportuna valutazione».
Finita qui? Tutt’altro: da ultimo (per ora) è lo stesso Liserre a controbattere: «Dopo aver letto la fantasiosa ricostruzione, da parte del primo cittadino, dei drammatici avvenimenti occorsi durante la recente assise consiliare, ancora una volta, vorrei rammentargli che, sulle cose di cui non si può parlare, sarebbe più prudente tacere. (…) Che lo scatto felino del sindaco, accompagnato da inusitata e incontenibile ira, sia stato dettato solo da un impeto di affetto nei miei riguardi, oltre ad appalesarsi inverosimile, susciterebbe ilarità anche in un bambino. Probabilmente, se il sindaco non fosse stato trattenuto, avrebbe evitato il contatto fisico con la mia persona, se non altro per la sua signorile indole, refrattaria alla brutalità della violenza fisica. Ma, il punto che si vorrebbe banalmente minimizzare, è diverso e ben più grave. L’abnorme e inconsueta reazione del Sindaco che, ancora una volta, ha tradito il suo proverbiale aplomb, oltre a rappresentare una gravissima caduta di stile, soprattutto in un solenne contesto istituzionale, ha determinato quell’allarmante reazione emulativa da parte della tifoseria del primo cittadino, rappresentata da parenti e amici, sentitisi legittimati a perpetrare il mio linciaggio verbale e, addirittura, anche fisico, se non fosse intervenuto, tempestivamente ed energicamente, il Presidente del Consiglio ad impedirlo». In particolare, Liserre riporta tra virgolette, con tanto di presunto colpevole, le offese rivoltegli da quello che definisce «tifoso» della Nuova Era, imputandogli anche «la rivelazione, mediante comunicati vari, di segreti professionali inerenti ad un mio datato contenzioso tributario, pendente in Cassazione. Tale vicenda, per me proficuamente e gratuitamente patrocinata dal Sindaco, avv. Ordine (che, per questo, continuerò a ringraziare, riconoscendogli indiscutibili meriti professionali) avrei preferito, tuttavia, che restasse nella doverosa sacralità della sfera privata e professionale». Come dire che siamo di fronte al classico caso di vecchie ruggini tra ex amici, esplose alla prima occasione possibile, benché in pubblico e proprio per questo amplificate, non solo sui social.
«Riconosca, il Sindaco, la sua totale incapacità a governare il timone di quel veliero, sempre più in balia dei marosi, traendone, con serenità e onestà intellettuale, tutte le necessarie conclusioni», conclude Liserre.
Meno di un anno fa (giugno 2024) Diamante aveva scelto Ordine: la lista civica dell’avvocato (Nuova Era) con 1329 voti aveva superato quella guidata dal vicesindaco uscente, Pino Pascale (Uniti per tutti, data per favorita alla vigilia ma ferma a 1.141 preferenze) e dal fratello di quest’ultimo, Marcello Pascale, che con “Liberamente” aveva totalizzato 818 voti.
Di recente la “perla dell’alto Tirreno” era finita nelle cronache parlamentari anche per la vicenda del costruendo fast food con le relative interessenze tra politica (il già evocato presidente del Consiglio comunale Casella) e imprenditoria locali, vicenda che peraltro registra la contrarietà dello stesso Ordine: contro di lui in queste ore si è scagliato il consigliere di minoranza Antonio Cauteruccio (Progresso), la speranza è che la questione non deflagri in Consiglio nei modi registrati venerdì scorso… (euf)
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