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Crotone, pestaggio dell’agente Sortino: chiuse le indagini per i 4 familiari di Chimirri

Indagato anche un 25enne per favoreggiamento personale: coinvolto in uno dei due incidenti stradali, non ha fornito elementi agli inquirenti

Pubblicato il: 17/03/2025 – 18:54
Crotone, pestaggio dell’agente Sortino: chiuse le indagini per i 4 familiari di Chimirri

CROTONE Nelle prime ore del pomeriggio, i carabinieri del Nucleo Investigativo del dipendente Reparto Operativo, hanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla procura della Repubblica di Crotone nei confronti dei quattro autori, familiari del defunto, Francesco Chimirri, del violentissimo pestaggio del vice ispettore della Polizia di Stato Giuseppe Sortino, avvenuto il 7 ottobre scorso, nonché di un 25enne, crotonese, indagati, a vario titolo, per “tentato omicidio, aggravato”, “lesioni personali pluriaggravate”, “resistenza e violenza a un pubblico ufficiale in concorso”, “porto abusivo e illegale delle armi o degli oggetti, atti a offendere, in concorso”, nonché per “favoreggiamento personale”.

Confermate le responsabilità dei quattro

L’autorità giudiziaria, emittente dell’odierno provvedimento, successivo a quelli cautelari, già eseguiti, il 6 dicembre 2024, ha integralmente concordato con le risultanze delle investigazioni, condotte dagli operanti sotto la direzione della Procura della Repubblica del Capoluogo e, in questa seconda fase, corroborate e integrate anche dagli esiti sia dei rilievi che degli accertamenti tecnici, effettuati dai Carabinieri dal Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Messina, acclarando le responsabilità dei predetti, con delle varie e diversificate condotte, nell’immotivata aggressione del suddetto appartenente alla Forze di Polizia, verificatasi, il 7 ottobre 2024, quando quest’ultimo, mentre si stava recando presso la Questura di Crotone, ove avrebbe dovuto intraprendere il preordinato servizio, dopo aver notato un’autovettura, che stava percorrendo la S.S. 106 a una velocità elevatissima, con un andamento potenzialmente pericoloso per gli altri utenti della strada e che aveva già cagionato due lievi collisioni con altrettanti veicoli, decise di seguirla e si fermò nella via Don Giuseppe Puglisi del quartiere Lampanaro di Crotone, ove, dopo aver richiesto agli occupanti del predetto veicolo, identificati nel defunto, Francesco Chimirri, e nel figlio, delle delucidazioni sulla condotta di guida e d’identificarsi, è stato dagli stessi inizialmente percosso, anche mediante l’utilizzo di uno sfollagente.

La ricostruzione dell’aggressione

Nel prosieguo dell’evento, minuziosamente ricostruito dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza private, immediatamente acquisite dagli operanti, dai video, realizzati da alcuni privati cittadini e “postati” sul social network Tik Tok, che avevano assistito all’evento dalle loro abitazioni, e dalle testimonianze, rese dagli altri soggetti, in grado di riferire sui fatti, si è appurato che il poliziotto, prima percosso solo da Francesco Chimirri e dal suo figlio, era stato, successivamente, raggiunto anche dagli altri tre loro familiari, destinatari dell’originario provvedimento cautelare e attualmente ancora ristretti agli arresti domiciliari, che hanno proseguito nella loro azione, in diverse fasi, cagionandogli delle lesioni gravissime, che, solo per un mero caso fortuito e accidentale, non hanno condotto al suo decesso, nonché, uno di essi, imbracciando la sua pistola, con cui aveva poco prima aveva attinto mortalmente uno degli aggressori, Francesco Chimirri, e tentando di sparargli, quando era per terra e in ginocchio.

L’identificazione dei presunti responsabili

L’identificazione dei presunti rei avvenne, dapprima, grazie alla tempestività dell’intervento sul posto e all’immediata acquisizione delle più importanti fonti di prova video, venendo successivamente corroborata e arricchita dal contestuale meticoloso lavoro di comparazione sia fotografica che di ricostruzione dei fatti al secondo, anche mediante delle intercettazioni telefoniche degli indagati, effettuate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del dipendente Reparto Operativo, che hanno documentato l’esatta dinamica della vicenda, appurando come, già dall’inizio della colluttazione, provocata dal figlio del defunto e da quest’ultimo, il Vice Ispettore si fosse qualificato come un appartenente alle Forze di Polizia e gli stessi, nonostante ciò, avessero proseguito nella loro azione, tentando finanche di ucciderlo.

Un 25enne indagato per favoreggiamento personale

Il provvedimento in esame, infine, è stato notificato, oggi, anche a un 25enne, crotonese, il quale, interessato da uno dei due sinistri stradali, provocati dal defunto, Francesco Chimirri, è indagato per “favoreggiamento personale”, poiché, pur avendo assistito alle fasi iniziali del pestaggio, così come rilevato dall’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, durante l’escussione a sommarie informazioni testimoniali da parte degli operanti, ha omesso di riferire qualsivoglia utile circostanza alle indagini, così aiutando gli altri correi a eluderle nella fase iniziale.

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