Martedì, 18 Marzo

Ultimo aggiornamento alle 22:27
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il libro

Gratteri, una storia “Senza scorciatoie”

Il magistrato alla prova di un romanzo per ragazzi. Sempre più protagonista della scena pubblica, il feeling con Napoli, la libertà di essere un oppositore

Pubblicato il: 18/03/2025 – 10:38
di Lucia Serino
Gratteri, una storia “Senza scorciatoie”

Stavolta è un romanzo, un racconto che possono leggere anche i ragazzi. Sembra una delle storie che lui stesso racconta dal vivo quando incontra il pubblico, quando si rivolge agli studenti, quando li invita a seguire la strada giusta, un po’ pensando alla sua vita, alla doppia strada che ti presenta una terra come la Locride, o stai di qua o stai di là, puoi pensare di accorciare il cammino con i favori di chi conta o puoi scegliere di inseguire i tuoi sogni “Senza scorciatoie”. Si intitola così l’ultimo libro del Procuratore d’Italia, Nicola Gratteri, “Senza scorciatoie. Una storia per dire no alle ingiustizie”. Edito da Mondadori e scritto con il sodale di sempre, Antonio Nicaso, il magistrato calabrese di stanza a Napoli lo ha presentato ieri sera al tavolo di Lilli Gruber, a “Ottoemezzo“, alla fine di una discussione sulle riforme della giustizia, con nonchalance, comme il se doit, nuovo tomo della sua ormai fornitissima biblioteca di opere proprie. Stavolta le mafie sono solo una tentazione, perché il protagonista, Luigi, è un ragazzo che ama giocare a calcio, è uno bravo, segna, ma è rispettato perché è parente di uno che conta, Antony. Gioca per strada, tra le buche. Quando apriranno nel suo paese un centro culturale con un vero campetto avrà anche la possibilità di conoscere un amico, Bernardo, che gli racconta le storie di chi ha osato sfidare la mafia, le grandi storie, Peppino Impastato, Don Puglisi, Falcone, Borsellino. E la vita del nostro protagonista cambia, continuerà a inseguire i suoi sogni di calciatore “senza scorciatoie”.
Un apologo sulla libertà delle scelte, un libro per ragazzi che è la summa del Gratteri pensiero che ci ha abituato all’analisi processuale e alla denuncia sociale, un mix di equilibrio difficilissimo per un magistrato e che invece lui continua a perseguire sempre di più, in requisitoria permanente contro il malfunzionamento della giustizia, i rischi delle devianze, le trappole della ‘ndrangheta moderna e ora, a Napoli, le prepotenze e le complicità della camorra. Quando un magistrato esce dal Palazzo di Giustizia per parlare ai cittadini e non a un imputato, c’è sempre un rischio neppure troppo nascosto, che diventi un bersaglio e un mito al tempo stesso. È quello che è successo a Gratteri, sempre più amato ma anche contestato dai giornali filogoverno per le sue aperte posizioni contro le riforme della giustizia in corso. Ed è proprio sul sistema dell’informazione che Gratteri, a ottoemezzo, ha detto con naturalezza “una delle sue” ad alto rischio detonazione. Ha detto cioè che la magistratura non sa narrare bene le cose che fa (sì, l’ha usata anche lui la parola “narrazione”). In pratica c’è bisogno della sponda della stampa giusta per controbilanciare gli attacchi che vengono dal Governo. Con sorprendente naturalezza e senza false ipocrisie Gratteri ha sfondato pubblicamente le resistenze su un grande tema del sistema della giustizia in Italia, la necessità, cioè, di avere una stampella informativa.
Per la verità, Gratteri è già portavoce ad honorem della sua personalissima corrente. E’ tutto, fondatore, segretario e portavoce di un pensiero autonomo, fuori dalle correnti della magistratura, teorico della dottrina che il diritto a qualcosa poi dovrà servire in concreto, per tutti i cittadini, oltre che a riempire i fascicoli processuali. In questi giorni è l’abusivismo dei Campi Flegrei che tiene banco, e Gratteri non perde occasione per ricordare gli abbattimenti che ha ordinato (“ho chiesto i soldi a Manfredi ma non ne aveva allora li ho chiesti a De Luca e lui mi ha detto: quanto vi serve? E me li ha dati”, ve lo immaginate il dialogo tra i due?) ed altre demolizioni annuncia, se potesse salirebbe lui sul bulldozer, come se fosse il trattore della sua campagna a Gerace. Amatissimo ormai a Napoli, la città ricambia e lui contraccambia. L’altro giorno a radio “Kiss Kiss” ne raccontava i monumenti e i teatri, «qui si va più a teatro che a Roma o Milano». A 66 anni Gratteri è vicino alla pensione. Ma solo dalla magistratura. La strada del ragazzo calabrese è spianata, senza scorciatoie. (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x