La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad altro giudizio in Appello la sentenza nei confronti dell’ex sindaco di Rende Sandro Principe, (difeso dai legali Franco Sammarco e Anna Spada), Umberto Bernaudo (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò) Pietro Paolo Ruffolo (difeso dagli avvocati Franz Caruso e Francesco Tenuta), Giuseppe Gagliardi (difeso dall’avvocato Marco Amantea, tutti assolti in primo e secondo grado, accogliendo, dunque, la richiesta avanzata dalla procura generale di Catanzaro.
Accolto da due applausi, Principe si definisce «segnato e seguito dagli dei non positivi, dopo che abbiamo agito sempre in modo pulito. Finché la cultura riformista ha dominato in questa città ci sono stati gli anticorpi agli ambienti malati, poi siamo stati fatti fuori ma non dall’elettorato…».
«Sulla sentenza – dice Principe al Corriere della Calabria – non ho niente da dire se non il dispiacere di una persona che non finisce mai di scalare questo calvario, ma la mia coscienza è tranquilla: io ho lavorato per far crescere questa città, i fatti mi danno ragione e per fortuna, per eliminare le pietre che abbiamo lasciato, bisognerebbe incaricare l’aviazione americana che con missili mirati andrebbe a distruggere le tante opere sociali che sono state e sono, tuttora, veri anticorpi rispetto alla devianza. Quando hai la coscienza tranquilla e la fede, puoi soffrire ma sai che alla fine i fatti ti daranno ragione».
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