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Sciame sismico, Castrese De Rosa: «Girano troppe fake news e c’è troppo allarmismo»

Il prefetto di Catanzaro: «Urgente aggiornare i piani di protezione civile, bisogna essere rigorosi nell’applicare le prescrizioni»

Pubblicato il: 19/03/2025 – 17:29
Sciame sismico, Castrese De Rosa: «Girano troppe fake news e c’è troppo allarmismo»

LAMEZIA TERME Lo sciame sismico che sta interessando la provincia di Catanzaro, l’avvio di quello che dovrebbe essere lo step finale nella lunghissima emergenza del campo Rom di Scordovillo, le necessità dei piccoli Comuni e la prospettiva di fusioni che possano “salvarli”, ed ancora il ruolo della Prefettura negli scioglimenti dei consigli comunali e, soprattutto, nell’adozione delle interdittive antimafia. È un dialogo a tutto campo quello che stasera nel format Supplemento di indagine, in onda su L’altro Corriere Tv (Canale 75) alle 20.40, vede come protagonista il Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa.  
Sollecitato dalle domande di Danilo Monteleone, il Prefetto ha subito chiarito gli obiettivi della riunione convocata oggi pomeriggio a Catanzaro per affrontare la situazione dello sciame sismico che sta suscitando grande preoccupazione nella provincia catanzarese, «ci siamo visti con il dirigente della Protezione civile regionale Costarella ed abbiamo deciso di convocare i sindaci più direttamente interessati. Girano troppe fake news e c’è troppo allarmismo». «La riunione – evidenzia De Rosa – è stata un utile confronto soprattutto per sottolineare come sia urgente e necessario aggiornare i piani di protezione civile, bisogna essere rigorosi nell’applicare le prescrizioni. Nessuno può prevedere i terremoti ma ciascuno di noi ha l’obbligo di fare ciò che è prescrivono le pianificazioni di protezione civile».
Il Prefetto ha poi esplicitato il percorso che intende seguire per far si che l’emergenza del campo Rom a Lamezia Terme giunga finalmente al termine «a differenza del passato forse ora ci sono le condizioni per arrivare al risultato, sarà mia cura monitorare passo passo le azioni che andranno eseguite».
Ampio il ragionamento sulle interdittive antimafia. «Ho avuto come esperienza quella di essere commissario a Platì, so bene quanto la criminalità organizzata abbia un peso in questa regione. Io da Prefetto prima di firmare un’interdittiva ci penso non una ma dieci volte. Comprendo che gli effetti di questi provvedimenti siano pesanti ma si tratta di decisioni che vengono assunte con scrupolo e certo non a cuor leggerlo con l’obiettivo di tutelare l’economia legale e prevenire». (redazione@corrierecal.it)

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