CATANZARO Da una parte la crisi del Cosenza calcio e una gestione societaria che da anni si dimostra inadeguata sia per la piazza bruzia che per la categoria, dall’altra l’Us Catanzaro, un vero e proprio esempio di lungimiranza e professionalità che sotto la guida di Floriano Noto ha riportato in città e in provincia un entusiasmo che non si vedeva da anni. A testimoniarlo nel corso dell’ultimo derby tra le Aquile e i Lupi, è stata la Tiktoker Ilaria Limelli che da anni, con il suo format “100 derby prima di morire” gira gli stadi per raccontare le realtà italiane. «Mi sono catapultata in una città che respira calcio – afferma la tiktoker nel suo video –. Ci tengo a ringraziare in particolar modo il Catanzaro che attraverso il loro Walk About mi hanno aperto le porte di casa». Nel format, come evidenziato successivamente da Umberto De Stefano, responsabile marketing del club giallorosso in un post su Linkedin, il fenomeno Catanzaro emerge in tutta la sua grandezza: un affetto viscerale, una fedeltà senza tempo con numeri da capogiro. Ogni settimana, infatti, che si giochi in casa o in trasferta, i tifosi giallorossi riempiono gli spalti del loro amore, con un senso di appartenenza che si tramanda di generazione in generazione. Il Catanzaro oggi è tra le prime società nella speciale classifica ER (engagement rate che misura il coinvolgimento del pubblico su un profilo social, calcolando le percentuali di interazioni rispetto ai follower). Inoltre gli sponsor, come sottolineato da De Stefano, che hanno creduto nei giallorossi «stanno raccogliendo i frutti di una scelta strategica: la squadra non solo regala emozioni sul campo, ma offre una cassa di risonanza straordinaria grazie alla passione incontenibile dei suoi tifosi e alla crescente esposizione mediatica». Ma la società «è sempre impegnata in progetti futuri, innovazioni digitali, app, eventi, customers experience e molto altro ancora per garantire Brand awareness rafforzata, Engagement senza pari, valore condiviso tra sport e business».
«Questa – conclude De Stefano – non è solo una squadra, è una fede, un’identità, un orgoglio che travalica il campo da gioco. Chi ama il calcio non può restare indifferente davanti a un fenomeno del genere. Chiunque abbia respirato, anche solo per un attimo, l’atmosfera del Catanzaro, sa che qui il calcio è cuore, storia e passione».
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