REGGIO CALABRIA Tre le pene confermate, mentre tutte le altre sono state rideterminate con l’esclusione delle accuse di associazione mafiosa e l’aggravante mafiosa. E’ la sentenza emessa dalla prima sezione penale della Corte di Appello di Reggio Calabria, nell’ambito del processo bis nato dall’inchiesta Ares, condotta nel luglio del 2018 dai carabinieri contro la cosca Cacciola-Grasso di Rosarno. Tutti gli imputati, in base alle indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di droga, estorsione, tentato omicidio, danneggiamenti e detenzione di armi.
La corte d’appello reggina ha emesso la sentenza dopo il rinvio dalla Corte di Cassazione, in riforma della sentenza emessa dal gup del Tribunale di Reggio Calabria il 26 ottobre 2020, parzialmente riformata dalla Corte di appello di Reggio Calabria con sentenza del 7 ottobre 2022, annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione con sentenza del 16 dicembre 2023. Confermate le condanne a vent’anni di reclusione per Giovanni Battista Cacciola, Domenico Grasso e Rosario Grasso. (m.r.)
Biondo Angela – un anno
Cacciola Gregorio cl. ’80 – 5 anni, 4 mesi e 20 giorni
Consiglio Salvatore – 8 anni e 4 mesi
Di Marte Giuseppe – 12 anni
Elia Rocco – 10 anni e 10 mesi
Giampaolo Domenico – 16 anni, 6 mesi e 20 giorni
Giampaolo Giuseppe – 6 anni
Grasso Giovanni – 3 anni e 6 mesi
Grasso Michele – 2 anni, 2 mesi eventi giorni
Grasso Rocco – 3 anni, mesi due e giorni venti
leni Dario Giuseppe Antonio – 6 anni
Mesiti Giuseppe – 9 anni e 6 mesi
Pagano Cristian – 7 anni
Petullà Michele – 8 anni e 10 mesi
Pulvirenti Cristian Angelo – 5 anni, 10 mesi e venti giorni
Quaranta Giuseppe – 8 anni due mesi
Raso Giuseppe – 8 anni e 8 mesi
Raso Pietro – 8 anni e 6 mesi
Sorbara Giuseppe – un anno
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