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Multa per i farmaci prescritti: chiuso il “caso Broccolo”

Nel procedimento di verifica il medico interessato ha fornito delle controdeduzioni che «la commissione ha ritenuto parzialmente esaustive»

Pubblicato il: 21/03/2025 – 16:23
di Emiliano Morrone
Multa per i farmaci prescritti: chiuso il “caso Broccolo”

COSENZA Il 14 marzo scorso, il deputato Nicola Fratoianni aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook un post con la foto di una proposta di sanzione per un medico calabrese, incolpato d’aver prescritto troppi farmaci tra gastroprotettori, antinfiammatori, antibiotici e Omega 3. Il politico, leader di Sinistra Italiana e Avs, aveva definito la vicenda come «certificazione del fallimento morale di questo Paese, che sceglie di indebitarsi per sprecare soldi in armi, ma multa i medici perché vuole risparmiare sui farmaci». Fratoianni aveva poi dettagliato: «Il medico si chiama Angelo Broccolo, è calabrese, è dirigente del mio partito, ma questa multa è arrivata anche a molti altri medici in Calabria», che «hanno prescritto farmaci su “ricetta rossa” (oggi si dice dematerializzata), cioè senza costi a carico dei pazienti, contro ciò che prevede la decisione dei commissari in Calabria, che tagliano persino sui farmaci».
Nel post, diventato piuttosto virale, il parlamentare aveva avvertito che in futuro «i medici di base non prescriveranno più antinfiammatori o gastroprotettori e in alcuni casi nemmeno antibiotici, a meno che il paziente non li paghi di tasca sua». Fratoianni aveva dunque concluso: «Una schifezza vera, nella regione che spende 300 milioni di euro ogni anno per far curare i suoi cittadini fuori dai confini calabresi».

La vicenda

Abbiamo voluto approfondire la vicenda, perciò abbiamo sentito un dirigente dell’Asp di Cosenza, che da addetto ai lavori ha fornito delle precisazioni. Per quanto riferito e per come si evince dalla proposta di rimborso pubblicata da Fratoianni, che non era affatto una multa, la Commissione appropriatezza prescrittiva (del Distretto sanitario Ionio Nord dell’Asp di Cosenza) aveva effettuato dei controlli, data la tracciabilità dei farmaci, sulle prescrizioni indicate dalla normativa vigente. Nell’ambito di questa attività, aveva richiesto spiegazioni, tra l’altro, sulle ricette firmate dal medico di famiglia Angelo Broccolo. Sulla scorta delle controdeduzioni del professionista, la stessa Commissione aveva proposto il rimborso degli importi addebitatigli, con recupero delle somme per un totale di 10.253,51 euro. Ora, secondo la normativa vigente, precisa la nostra fonte, alla data della pubblicazione del post di Fratoianni erano scaduti i termini per la deliberazione del direttore generale dell’Asp di Cosenza di accoglimento o meno della proposta in questione. Perciò nessuno potrà chiedere un centesimo al dottor Broccolo. Le Commissioni di appropriatezza prescrittiva esistono in tutte le regioni d’Italia, fanno capo ai Distretti sanitari, sono presiedute dal direttore distrettuale o da un suo delegato che ne assume la presidenza, da due rappresentanti dei medici di Medicina generale, dal direttore del Servizio farmaceutico dell’Azienda sanitaria o da un suo delegato, nonché da un medico di medicina generale membro di diritto dell’ufficio di coordinamento delle attività.
Ogni Commissione per l’appropriatezza prescrittiva, chiarisce la normativa vigente, che per la Calabria è il Dca numero 66/2015, esamina «le irregolarità prescrittive a carico del Servizio sanitario nazionale evidenziate dal Servizio farmaceutico territoriale, per valutarne la coerenza quali-quantitativa e la conformità alle condizioni e limitazioni previste dalle norme nazionali e regionali, incluse le note Aifa, nonché alle indicazioni riportate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto». «In caso di inosservanza, le Commissioni – chiarisce la stessa normativa – hanno l’obbligo di adottare i conseguenti provvedimenti. L’attività delle Commissioni sarà rivolta, inoltre, alla verifica delle situazioni di rilevante scostamento dalle medie prescrittive, avendo come obiettivo la rimozione delle anomalie riscontrate ed accertate».

Caso chiuso

Riguardo alle contestazioni mosse al dottore Broccolo, il dirigente dell’Asp di Cosenza cui abbiamo chiesto lumi ha chiarito che: il procedimento di verifica previsto dalle norme, «posto a tutela della salute del paziente perché si tratta di farmaci e non di caramelle», è stato aperto e condotto regolarmente; il medico interessato ha fornito delle controdeduzioni, che «la Commissione, composta soprattutto da medici di base, ha ritenuto parzialmente esaustive»; «sono già scaduti i termini per la deliberazione di merito del direttore generale dell’Asp di Cosenza». Insomma, stando così le cose, verrebbe da ricordare il titolo di un film di Kenneth Branagh: “Molto rumore per nulla”. (redazione@corrierecal.it)

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