Le grandi opere in Italia: lavori a rilento e costi per 483 miliardi

Un costo di circa 483 miliardi per 128 opere “strategiche” a fronte di una disponibilità finanziaria di 343 miliardi, il 71% del totale. È il dato che emerge dal “Rapporto sulle infrastrutture strategiche”, aggiornato lo scorso agosto dal governo Meloni e inerente alle “grandi opere” in fase di progetto o costruzione in Italia, un percorso iniziato ormai 24 anni fa dal governo Berlusconi. Lo studio di queste opere viene riproposto dal Corriere della Sera, che sottolinea come il 40% dei costi sia inserito nel Pnrr e nel Pnc, ma la maggior parte faccia ancora riferimento alle grandi opere programmate dal governo Berlusconi. Quasi la metà dei costi (il 43,5%) è dedicato alla rete ferroviaria, mentre il 33,5% alle strade. Una piccola percentuale, il 2,7%, è destinata al Ponte sullo Stretto, mentre il 3,5% spetta ancora al Mose di Venezia.

Lo stato delle opere

L’analisi si interroga poi sullo stato di avanzamento dei progetti. Dei 483 miliardi, solo 69 sono relativi a lavori ultimati nel 2024, come quelli per la Pedemontana Veneta, la linea M4 della metropolitana di Milano e la linea 6 della metropolitana di Napoli.146 miliardi sono relativi a lavori in corso, mentre sono ancora da aprire i cantieri per circa 36 miliardi. Tra questi anche il Ponte sullo Stretto.La cifra più alta riguarda i lavori ancora al primo step della progettazione e affidamento, tra cui quelli per l’Alta Velocità Salerno Reggio Calabria. Il rapporto calcola circa 30 anni per le grandi opere dall’avvio della progettazione al compimento concreto a causa di criticità come il complesso iter burocratico, varianti, l’incertezza del quadro normativo e il contenzioso.

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