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‘Ndrangheta vibonese e narcotraffico internazionale: definitive sette condanne – NOMI

Tra le condanne più severe, i trent’anni inflitti a Fabio Costantino e i 13 anni e 4 mesi per Salvatore Costantino

Pubblicato il: 24/03/2025 – 12:41
‘Ndrangheta vibonese e narcotraffico internazionale: definitive sette condanne – NOMI

ROMA Sono state confermate anche dalla Cassazione le condanne inflitte, in Appello, ai 7 imputati del processo “Ossessione”, tutti accusati a vario di associazione finalizzata al traffico di droga con l’aggravante della transnazionalità e dell’uso del metodo mafioso per avere promosso, organizzato, costituito, finanziato, diretto e partecipato ad un’associazione per delinquere operante in Italia, Colombia, Venezuela, Repubblica dominicana, Spagna, Olanda, Marocco, anche con componenti dislocati in tali Paesi. Le indagini avevano fatto luce sugli affari dei vibonesi con esponenti legati ai Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica, da anni trapiantati nel milanese e nel comasco, in grado di smistare grosse quantità di narcotico in Lombardia.

Le condanne

Confermata, quindi, la sentenza di 13 anni e 4 mesi per Salvatore Costantino; 30 anni per Fabio Costantino; 10 anni e 8 mesi per Giuseppe Costantino; 2 anni (pena sospesa e non menzione) per Gennaro Papaianni; 8 anni, 10 mesi e 20 giorni per Giovanni Stilo; 2 anni e 4mila euro di multa Antonio Narciso; 4 anni e 6 mesi Luigi Mendolocchio; e 2 anni (pena sospesa) per  Elisabeta Kotja. Assolti Salvatore Papandrea e Safine Abderrahim.

La sentenza

Secondo gli ermellini, la sentenza d’appello dimostra «con coerenza e logica gli argomenti che depongono per la costituzione, l’attività e la struttura permanente del sodalizio, di certo non limitata ad un breve arco temporale», si tratta infatti di argomenti probatori tratti sia dall’attività investigativa ma anche dalle dichiarazioni del collaboratore Femia. Per la Cassazione, richiamando ancora la sentenza di secondo grado, «l’esito delle intercettazioni hanno evidenziato l’esistenza del gruppo facente capo a Salvatore e Fabio Costantino, coinvolgendo anche il fratello Giuseppe, e non certamente soltanto il suo momento costitutivo». (Gi.Cu.)

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