CATANZARO Il tumore del polmone rappresenta oggi una delle neoplasie a più alta incidenza e mortalità, sebbene le più moderne terapie basate su immunoterapia e terapia biologica, dirette contro i principali target molecolari, stanno contribuendo a determinare un notevole allungamento della durata della vita ed una cronicizzazione della malattia. I pazienti affetti da cancro polmonare, in stadio localmente avanzato, possono andare incontro ad infiltrazione tracheo-bronchiale, con conseguente sviluppo di insufficienza respiratoria e grave compromissione della qualità di vita e del “performance status”. Tali fattori limitanti possono condizionare negativamente l’accesso dei pazienti ai moderni trattamenti immuno-molecolari, compromettendo così gli eventuali miglioramenti prognostici correlati a queste innovative terapie. Pertanto, in questa particolare tipologia di pazienti è necessario effettuare una procedura terapeutica in grado di migliorare la funzionalità respiratoria. Tale approccio consiste nel posizionamento endoscopico, mediante tecniche di broncoscopia rigida, di “stent” endobronchiali, con la finalità di dilatare i bronchi ostruiti dalla neoplasia. Da qualche mese questa tecnica viene attuata presso l’Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, diretta dal Prof. Girolamo Pelaia, da decenni impegnata nella cura e nella ricerca clinica riguardanti tutte le patologie dell’apparato respiratorio.
Questo intervento permette la dilatazione mediante tecnica endoscopica, basata sulla broncoscopia rigida, della trachea o dei grossi bronchi infiltrati dalla neoplasia. In particolare, all’interno dei bronchi diventati stenotici per la compressione o l’infiltrazione determinata dalla malattia neoplastica, vengono effettuate terapie laser e/o posizionati alcuni “stent” altamente tecnologici, costituiti da silicone o maglie metalliche rivestite, che, una volta rilasciati nella sede di interesse determinano la riespansione del bronco o della trachea, permettendo nuovamente il passaggio dell’aria verso i settori funzionanti e vitali del polmone; ne consegue un notevole miglioramento della performance respiratoria del paziente.
Si tratta di complessi interventi, effettuati da pochi ospedali in Italia centro-meridionale, che è stato possibile realizzare grazie alla collaborazione tra la Dott.ssa Giusy Marrazzo, Pneumologa Interventista dell’AOU “Dulbecco” ed il Dott. Giuseppe Failla dell’Ospedale Civico di Palermo. Tale procedura è stata eseguita dalla Dott.ssa Marrazzo, coadiuvata dal Dott. Failla e dai medici in formazione specialistica Dott. N. Montenegro, Dott. G. Ippolito e Dott.ssa D. Riccelli. Le suddette procedure si sono svolte senza complicanze, ed i pazienti sono stati dimessi dopo alcune notti di ricovero per osservazione e monitoraggio.
Fondamentale per la riuscita dell’intervento sono state la sinergica collaborazione con i medici della UOC di Pneumologia (Dott. Pasquale Romeo, Dott.ssa Chiara Pizzi, Dott.ssa Maria Teresa Busceti, Dott. Corrado Pelaia, Dott.ssa Giada Procopio e medici in formazione specialistica) e l’indispensabile assistenza dei medici della UOC Universitaria di Anestesia e Rianimazione (Dott. Vincenzo Brescia, Dott.ssa Pipicella e Dott.ssa De Franco), coordinati dal Prof. Federico Longhini. Inoltre, si è potuti giungere a questo eccellente traguardo grazie agli importanti investimenti in formazione e tecnologia garantiti dal Commissario Straordinario della AOU “Dulbecco” (Dott.ssa Simona Carbone), dal Direttore Amministrativo (Dott. Antonio Mantella), dal Direttore Sanitario (Dott. Domenico Perri), dal Direttore dell’Ufficio Acquisizione Beni e Servizi (Dott.ssa Sonia Munizzi), e dal Direttore della Farmacia Ospedaliera (Dott.ssa Adele De Francesco).
Pertanto, questo trattamento palliativo, disponibile presso la UOC di Pneumologia della AOU “Dulbecco” di Catanzaro, rappresenta un ulteriore avanzamento nell’ambito della terapia del tumore del polmone. Ciò esprime un elevato grado di attenzione, finalizzata ad ottimizzare le possibilità dei pazienti affetti da neoplasia polmonare, in termini di sopravvivenza e miglioramento della qualità di vita. Tale risultato deriva dal substrato scientifico, culturale e professionale dell’equipe medica specialistica pneumologica diretta dal Prof. Pelaia, che da molto tempo è impegnata nella sperimentazione clinica delle strategie terapeutiche più moderne ed innovative, sempre focalizzate a perseguire ulteriori progressi nella gestione diagnostica e terapeutica dei pazienti broncopneumopatici. (redazione@corrierecal.it)
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