ROMA «Con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica Cipe numero 10 del 2018, ai fini dell’attuazione dei quattro progetti integrati veniva assegnata al Ministero della Cultura una dotazione finanziaria pari a 360 milioni di euro di cui 90 milioni sono stati concessi per il progetto di riqualificazione e rigenerazione del centro storico della città di Cosenza, volto a recuperare, rinnovare e riscoprire quei luoghi che ne sono cifra identitaria. Con riferimento allo stato di avanzamento procedurale degli interventi finanziati, ammonta a 6 il numero di quelli rispettivamente in fase di progettazione e di stipula del contratto, mentre 7 sono gli interventi in fase di esecuzione ed 1 è stato già concluso: tutto questo in termini finanziari, corrisponde ad un impegno di spesa di circa 68 milioni di euro, ben il 75% del finanziamento complessivo. Una percentuale di cui possiamo ritenerci soddisfatti». Lo ha sottolineato il sottosegretario al MiC, Gianmarco Mazzi, rispondendo in commissione Cultura della Camera a un’interrogazione della parlamentare pentastellata calabrese Anna Laura Orrico che chiedeva sullo stato di attuazione del Cis-centro storico Cosenza, «anche al fine di appurare se la governance istituzionale dello stesso sia regolarmente composta».
«Oggi ho presentato una interrogazione a risposta immediata in Commissione per chiedere al Ministero della Cultura, per ciò che è di sua competenza, lo stato di attuazione del Cis-Centro Storico Cosenza ed appurare se la governance istituzionale dello stesso sia legittimamente composta. Purtroppo la risposta non è stata affatto soddisfacente. Di fatto non hanno idea dello stato dell’arte». Afferma la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico. «E’ impensabile, infatti, – dice Orrico – che da più di un anno, ovvero dalla riforma dell’Agenzia per la coesione, non ci sia un Responsabile unico del contratto che monitori la qualità di realizzazione dei progetti e operi come una regia sulle amministrazioni e gli enti coinvolti. Questa assenza, ad esempio, non ha garantito che si firmassero i protocolli sulla legalità per lo svolgimento delle gare d’appalto cui avevamo pensato alla firma del Cis. Per non parlare di alcuni interventi che necessiterebbero di una accelerata: mi vengono in mente innanzitutto la torre libraria del Chiostro di Santa Chiara che ospita la Civica o l’ex Convitto Telesio. Mentre, giusto ribadirlo, per ciò che concerne le opere che riguardano i sottoservizi ben vengano interventi di messa in sicurezza ma questa circostanza non va strumentalizzata perché non significa elargire in nessun modo risorse ai privati. Su questo aspetto – prosegue l’esponente pentastellata – servirebbe una legge specifica ed un provvedimento che consente di intervenire c’è già: è la proposta di legge sul recupero del centro storico di Cosenza da me presentata, sia nella scorsa che nell’attuale legislatura, che giace come lettera morta in Parlamento. Potrebbe essere condivisa e sottoscritta dalle altre forze politiche in modo da fronteggiare una battaglia comune per fare in modo che venga discussa. Che poi, riguarda la nostra città ma potrebbe benissimo riguardare tutti i centri storici del Paese nelle stesse condizioni. Chiederò inoltre – conclude Anna Laura Orrico – a tutti i soggetti che stanno realizzando i progetti del Cis, Comune e Provincia di Cosenza, Unical e Segretariato regionale del MiC, degli incontri per discutere insieme a loro lo stato di avanzamento di tutti i cantieri».
Al Corriere della Calabria, Francesco Alimena – consigliere comunale di Cosenza con delega al centro storico – commenta così: «La risposta all’interrogazione dell’onorevole Orrico sullo stato di coordinamento del Cis certifica il buon lavoro dell’amministrazione di Cosenza, attuatrice degli interventi trainanti e citati dal sottosegretario e cioè il 68% e i 7 cantieri in corso più uno completato». C’è di più, aggiunge Alimena. «I dati contenuti nella risposta all’interrogazione fanno probabilmente riferimento ai numeri del monitoraggio consegnati al 31 dicembre 2024, per cui in realtà si è fatto ancora meglio. Sono 10 gli interventi in corso, di cui due completati e la percentuale supera anche il 68%». «Quello che la risposta all’interrogazione non dice, da parte del sottosegretario ai beni culturali, è che – aggiung il consigliere – questa percentuale, questi interventi, sono tutti quanti in capo al Comune di Cosenza che li ha avviati tutti». Questo l’appunto di Alimena sugli interventi di competenza dell’amministrazione cosentina. Il consigliere poi non risparmia una frecciata alla Provincia bruzia. «Non si hanno notizie dei quattro interventi in capo alla Provincia di Cosenza e dei tre interventi in capo al segretario generale del Mic. Giova precisare che i quattro in capo alla provincia pesano circa 30 milioni di euro, un numero vicino ai 40 milioni del comune di Cosenza capace però – lo ricordo ancora – di avviare tutti e 11 gli interventi». (redazione@corrierecal.it)
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